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Categoria: Gastronomia
Pubblicato Venerdì, 04 Dicembre 2015 14:07

Mangi meglio, vivi meglio

Eataly ha aperto a Monaco il suo primo punto vendita europeo fuori dell'Italia

Pasquale Episcopo

Monaco, 4 dicembre 2015.
Poche settimane dopo la chiusura di Expo 2015 la grande gastronomia italiana torna a far parlare di sé. Primo grande spazio di vendita in Europa, il 26 novembre Eataly ha aperto i suoi battenti al pubblico di Monaco di Baviera. Ma non si tratta di sola vendita. Eataly è anche e soprattutto un luogo di degustazione, un luogo dove tutte le specialità della cucina migliore del mondo potranno essere assaggiate, gustate, apprezzate. La sede è la storica Schrannenhalle, costruzione voluta dal re di Baviera Massimiliano II e affidata all'architetto e urbanista Karl Muffat a seguito della decisione di spostare il mercato dei cereali che aveva la sua sede a Marienplatz.

Realizzata nel 1853, la Schrannenhalle fu la prima grande costruzione in ferro della città. Inizialmente aveva una lunghezza di 430 metri. Era un enorme scheletro di metallo sprovvisto di pareti. I vetri furono aggiunti nel 1871 e l'intera struttura venne considerata un vero capolavoro della tecnica. Si estendeva dal Viktualienmarkt (mercato alimentare, o delle vettovaglie, ndr) fino all'attuale Teatro delle Marionette, poco lontano da Sendlingertorplatz. Ma la sorte le fu avversa. Già alla fine del 19° secolo, con la realizzazione dei mercati generali (Großmarkthalle), logisticamente meglio collegati alla rete ferroviaria della città, cominciò il declino della Schrannenhalle.

Tra il 1914 e il 1927 una buona parte della struttura venne smantellata. Nel 1932 un altro pezzo si perse a causa di un incendio. Seguirono anni di abbandono e di oblio e la situazione peggiorò con la seconda guerra mondiale. Alla fine del secolo, dopo uno studio di fattibilità condotto dall'Università Tecnica di Monaco, si decise di avviarne la ricostruzione. La nuova apertura è avvenuta dieci anni fa, nel 2005. Da allora la gestione degli spazi è stata affidata ad alcune aziende tedesche, note e meno note, attive nel settore dell'alimentazione. Ma senza successo. Ora la sfida di capovolgere il destino della Schrannenhalle, fino ad oggi alquanto sfortunato, è stata raccolta da Eataly.

Eataly è stata fondata nel 2004 da Oscar Farinetti che ha affidato il successo del marchio ad un nuovo modello di comunicazione e di marketing. L'imprenditore piemontese è partito da piccole aziende artigianali con produzioni di alta qualità e le ha raggruppate facendole diventare supermercato dell'eccellenza. L'obiettivo è quello di rendere disponibili i migliori prodotti della cucina italiana al vasto pubblico nazionale e internazionale. Non solo. Tra gli obiettivi di Eataly c'è anche e soprattutto quello di creare cultura e fare scuola, nel vero senso della parola, con molteplici e svariati corsi di eno-gastronomia offerti a un pubblico sempre più esigente e attento.

Il primo punto vendita è stato realizzato a Torino riqualificando una vecchia fabbrica di vermouth. Successivamente sono state aperte numerose altre filiali in tutt'Italia, la più grande delle quali è a Roma, nelle vicinanze della stazione Ostiense, con oltre 16.000 metri quadrati. Eataly ha subito avviato una strategia di forte espansione all'estero. Oltre alle sedi, già aperte, di New York, Chicago, Tokyo, Seoul, Istanbul e Dubai, sono previste nuove aperture a Los Angeles, Boston, Mosca, Parigi e Londra.

Quella di Monaco di Baviera è la prima apertura europea fuori del territorio italiano. Nei primi tre giorni circa 50.000 curiosi hanno visitato i 4.600 metri quadrati della Schrannenhalle, facendone un museo del cibo e del piacere della buona tavola. Ci siamo andati anche noi e abbiamo potuto gustare la migliore pizza mai mangiata in terra di Germania. E abbiamo potuto subito cogliere il carattere del luogo, quella che i tedeschi chiamano “Stimmung”: un'atmosfera accogliente (il termine "gemütlich" è particolarmente appropriato), piacevole e conviviale resa possibile sia dalla bellezza della “Halle”, ridisegnata con una sapiente distribuzione di spazi e funzioni, sia dalla ospitalità di decine di addetti, italiani, tedeschi e di svariate altre nazionalità, tutti giovani e gentili.

Insomma, a Monaco come altrove, Eataly è molto più di cibo, è cultura del cibo. Una cultura che attrae piacevolmente, che affascina e crea armonia. Che parla alla gente e parla italiano.

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