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Categoria: Letteratura
Pubblicato Venerdì, 03 Dicembre 2010 17:44

La Venezia proibita di Donna Leon

Perché i gialli che hanno come protagonisti Venezia ed il commissario Brunetti sono letti ed apprezzati in tutto il mondo ma in Italia praticamente sconosciuti? Perché l’autrice, l’americana Donna Leon, non ne autorizza la traduzione in italiano

Während die Romane der Amerikanerin Donna Leon sehr viel Erfolg auf der ganzen Welt haben, sind diese in Italien praktisch unbekannt, da sie nicht ins Italienische übersetzt werden dürfen. Die Autorin will weiterhin in Ruhe dort - in Venedig - leben ohne bekannt zu sein wie ein bunter Hund.

Gianni Minelli

In Germania le storie del commissario Brunetti sono molto popolari soprattutto per le riuscite riproduzioni televisive che vengono spesso riproposte. Ma insomma di cosa trattano i suoi racconti?

 

Sullo sfondo di campi, calli e ponti della Venezia d’oggi il commissario si muove con stile e molta umanità, quasi sempre accompagnato dal fedelissimo e intelligente subalterno Vianello. Alle 13 di ogni giorno Brunetti si presenta a casa, dove la moglie Paola gli fa trovare pronti gustosi pranzetti. Di regola, mentre i Brunetti con i figli siedono a tavola, il commissario riceve una telefonata dalla questura. Senza scomporsi si mette una giacca e si congeda con un bacio ricambiato dalla pazientissima moglie, che con i suoi modi ci ricorda una signora Maigret molto più moderna ed emancipata anche se non meno devota, e si avvia sul luogo del delitto. Sappiamo che Paola è un autoritratto “dichiarato” dell’autrice.

Tra i cattivi delle avventure di Brunetti troviamo non solo furbi o sciatti assassini ma anche l’ottuso e arrogante vice-questore Patta con cui il commissario deve fare perennemente i conti, essendo questi più che altro interessato al quieto vivere e ad evitare ogni complicazione. Quasi, certe volte, fino al punto di sabotare spudoratamente le indagini del commissario.

 

Nonostante i perenni occhi dolci dell’elegante Elettra, efficientissima segretaria del vice-questore,

Brunetti si mostra imperturbabilmente e indiscutibilmente fedele alla moglie ed alla famiglia (addirittura il contrario del cliché dell’uomo italiano!).

La vicenda si svolge in una lentezza tutta italiana - forse troppa, a scapito della suspense, dicono alcune voci critiche - tra tavolini di caffè e soffitti affrescati, con i tempi rallentati dovuti a quell’impedimento naturale che è l’acqua dei pittoreschi canali, dove si spostano quasi come fortunati turisti i poliziotti, sui loro grossi e veloci motoscafi.

 

Vero protagonista dei gialli di Donna Leon è in ogni caso l’ambiente. È la Venezia che conoscono solo i suoi abitanti e quei turisti più attenti che hanno avuto la fortuna di poter rimanerci un po’ più a lungo: il mercato, i quartieri popolari e gli angoli più romantici e sconosciuti, vere “gemme nascoste” della Serenissima.

Ma forse gli italiani visti dall’americana, che è venuta all’età di 23 anni in Italia e da allora ha fatto punto fisso nel Belpaese specialmente a Venezia, sono davvero così, come lei li descrive.

 

Se qualcuno però pensa che la decisione dell’autrice sia dovuta alla libertà di poter tradurre luoghi comuni magari non bene accetti dai veneziani per il quieto vivere tra di loro si sbaglia. Donna Leon non disprezza gli italiani, vuole davvero potersi muovere sola e indisturbata, come i personaggi dei suoi racconti, tra quelle calli che dimostra di amare sinceramente. E poi di cliché sono pieni tutti i libri ed i luoghi comuni rappresentano spesso un interessante arricchimento di molti racconti. Gli italiani concederebbero certo la loro stima a chi mostra di amarli e di parlare sinceramente di loro, e sicuramente apprezzerebbero i suoi racconti.

Dopo aver letto qualche suo libro e visto gli episodi in televisione qui in Germania abbiamo deciso di credere alla sincerità di Donna Leon e riteniamo un peccato che non ci sia concesso di leggere quelle storie in italiano. Su di una città italiana che magari gli italiani stessi conoscono troppo poco e che vorrebbero poter apprezzare di più.

 

Chissà, forse Donna Leone vorrà un giorno tornare a vivere nella sua bella Louisiana… e finalmente alla Rai verranno mandati in onda i suoi gialli. Ma sul fatto che lei abbia così fretta di separarsi dalla sua Venezia abbiamo, in fondo, poche speranze.

 

 

2007-3 pg 29

 

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