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Categoria: Letteratura
Pubblicato Mercoledì, 08 Dicembre 2010 10:27

Il ”Panteon“ italiano della casa editrice Bruckmann

L’attenzione per l’arte italiana della Bruckmann Verlag di Monaco

Der Münchner Bruckmann Fachverlag widmet der italienischen Kunst schon seit den 1920er Jahren viel Aufmerksamkeit. Besonders bemerkenswert sind die kunstgeschichtlichen Studien von Nina Caflisch über den italienischen Künstler Carlo Maderno.

Giuseppe Muscardini

La costante volontà della casa editrice Bruckmann Verlag di Monaco di porre la lente sull’arte italiana attraverso gli scritti di specialisti pubblicati nella rivista “Bruckmanns Pantheon”, ha contrassegnato gli anni del boom economico. Ancora prima degli anni Sessanta, tra i molti titoli in catalogo, figurava l’accreditato volume di Nina Caflisch Carlo Maderno. Ein Beitrag zur Geschichte der römischen Barockarchitektur, stampato a Monaco nel 1934. Fino ad oggi l’edizione non ha goduto della traduzione italiana. Nei primi anni Venti la redazione del prestigioso Allgemeines Lexikon der bildenden Künstler (conosciuto dagli studiosi come il Thième-Becker, dal nome dei primi curatori che nel 1907 elaborarono il piano editoriale dell’opera), assegnò alla giovane studiosa Nina Caflisch un incarico impegnativo. Le si proponeva di compilare la voce relativa a Carlo Maderno, il celebre architetto che nei primi decenni del Seicento lavorò alla Basilica di San Pietro su mandato di Paolo V, intervenendo massicciamente sui volumi della facciata e trasformando la precedente pianta a croce greca voluta dal Bramante in pianta a croce latina. Nina Caflisch adottò tra il 1926 e il 1928 una precisa metodologia di lavoro per concentrare al meglio ogni sforzo e conseguire così un risultato soddisfacente. Con la pubblicazione di un ampio contributo nel XXIII volume del repertorio degli artisti, giunsero i consensi alle lunghe e certosine indagini sui raccordi bibliografici. Redigendo per l’occasione un autentico saggio dimostrò di aver scandagliato la più aggiornata bibliografia sull’argomento: suddividendo il testo in quattro parti, corrispondenti ai diversi periodi di pontificato in cui Maderno operò (dalla morte di Clemente VIII ad Urbano VIII), vi aggiunse una Charakteristik della peculiare concezione spaziale adottata dall’architetto. Quelle pagine sono ancora citate nelle più attuali monografie su Carlo Maderno in rapp

orto all’evoluzione del Manierismo e del Barocco. Quelle pagine valsero a Nina Caflisch nuovi onori nel 1934, anno in cui a Monaco di Baviera pubblicò con la casa editrice Bruckmann la monografia intitolata Carlo Maderno. Ein Beitrag zur Geschichte der Römischen Barockarchitektur. L’impianto del libro, in cui confluirono le informazioni raccolte per l’Allgemeines Lexicon, fu giudicato innovativo dal critico d’arte Ulrich Christoffel, che in una lusinghiera recensione apparsa nel 1935 nel numero 15 nella rivista internazionale d’arte ”Pantheon“ - edita a Monaco dallo stesso Bruckmann - riconosceva alla Caflisch una lodevole capacità d’indagine storica, maturata e consolidata con la frequentazione di archivi e biblioteche.

Secondo Ulrich Christoffel finiva così a crisi delle monografie sugli architetti del barocco romano: ad inte

grare quelle già edite su Domenico Fontana e Francesco Borromini, ecco finalmente comparire il volume sul Maderno, agile e ben argomentato. Gli storici hanno potuto documentare il ruolo dei titolari della casa editrice monacense nell’ascesa del nazismo, così come le sovvenzioni negli anni Venti di Hugo Bruckmann a favore del nascente Partito Nazional Socialista. Ne La caduta degli dei Luchino Visconti affida a Dirk Bogard il ruolo del magnate che sostiene Adolf Hitler nelle fasi della sua scalata al potere. Nel film questi porta il nome di Friedrich Bruckmann, preso a prestito dal fondatore della nota casa editrice. Ma il graduale processo di denazificazione del dopoguerra ha consentito alla Bruckmann Verlag negli anni del boom economico di convogliare i propri interessi editoriali verso l’arte italiana, grazie ai qualificati interventi critici degli esperti pubblicati nella menzionata rivista “Pantheon”.

L’orientamento iniziale del capostipite Friedrich Bruckmann, studioso di storia dell’arte e fondatore nel 1858 della Verlag für Kunst und Wissenschaft, veniva così opportunamente onorato nella conduzione della casa editrice di Monaco. Nata nel 1928 come “Pantheon Internazionale Zeitschrift fur Kunst”, la rivista fu stampata a Monaco da Bruckmann fino al 1944, con una lunga sospensione nel periodo bellico che si estese a tutto il 1959. Ripresa la pubblicazione nel 1960, la rivista assunsepoi nel 1980 l’intitolazione di ”Bruckmanns Pantheon“, caratterizzandosi come storica continuazione dei primi propositi della casa editrice. Solo nel 1999, subentrando l’editore Stiebner, ritornò alla precedente denominazione di “Pantheon”. A titolo esemplificativo gli articoli d’argomento, autore e soggetto italiano pubblicati su “Pantheon” nel solo decennio 1960-1970, assommano a 156. Rodolfo Pallucchini vi compare con ben cinque articoli sugli eventi espositivi veneziani di quegli anni: dalla mostra della pittura veneta nel Seicento realizzata a Ca’ Pesaro, alla mostr

a su Carlo Crivelli allestita a Palazzo Ducale, entrambe realizzate da Pietro Zampetti rispettivamente nel 1960 e nel 1961.

Eberhard Ruhmer è invece autore tra il 1960 e il 1964 di testi significativi sulla pittura di Sperandio, Cosmè Tura, Lorenzo Costa, Cristoforo da Milano, Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti, pubblicati in lingua tedesca sulla rivista e tuttora ben note agli storici dell’arte. Di alto valore esplorativo sono gli studi, sempre in tedesco, di Lili Frohlich-Bume su Parmigianino, Marco Zoppo e Tiepolo, così come i due saggi di Enzo Carli: il primo, pubblicato in tedesco nel 1960 reca il titolo di Ein neuer Simone Martini; il secondo, in italiano, è incentrato sui Problemi e restauri di Giovanni di Paolo, e fu pubblicato nel 1961 in occasione dell’esposizione alla Alte Pinakothek di Monaco dei due pannelli restaurati con gli Episodi della Vita di San Giovanni Battista, in concomitanza con la conversione dei sotterranei del lati est ed ovest del celebre Museo monacense. A distanza di un decennio dal passaggio della rivista all’editore Stiebner di Monaco, e a distanza di oltre settanta anni dalla prima edizione dell’opera di Nina Caflisch, l’impegno largito all’epoca dalla studiosa nelle indagini d’archivio andrebbe oggi ricompensato con una doverosa traduzione in lingua italiana del Beitrag sul Maderno. Senza nulla togliere all’efficacia dell’idioma originario, vorremmo poter leggere più agevolmente quella dissertazione anche in lingua italiana, mutuandola dall’ottima edizione di Bruckmann e partendo dal suo possibile titolo, già di per sé esaustivo: Carlo Maderno. Un contributo alla storia dell’architettura barocca romana. Sfruttando celebrazioni e centenari, se ne auspica qui la realizzazione editoriale, da destinarsi non solo ai curatori della materia, ma a quanti credono nel valore della ricerca disciplinata, puntuale e scientificamente corretta. Per chi non sa attendere e vive a Monaco, un buon esemplare del volume si può sfogliare (o acquistare per poche decine di euro) ad Oberaudorf, presso l’antiquario Rainer Kurz, Watschöd 9. Altro esemplare si può reperire a Stoccarda nel negozio di Ingrid Degutsch, Gerstenstraße 4 c.

(2010-3 ppag 24)

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