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Categoria: Turismo
Pubblicato Lunedì, 11 Luglio 2016 20:01

A San Gimignano gli "Orizzonti Verticali" volano sempre più in alto

Nicoletta Curradi

Firenze, 11 luglio 2016.
Orizzonti Verticali,  un'espressione che evoca slanci verso l'alto, è il nome di un festival di "arti sceniche in cantiere" che dal 2013 anima nel mese di luglio il suggestivo borgo turrito di San Gimignano, in provincia di Siena, nel cuore della Toscana. E proprio numerosi elementi architettonici verticali caratterizzano lo "skyline" del borgo: ben quattordici (in realtà sono sedici, ma due sono di tipologia diversa) sono le torri superstiti che si possono ammirare, svettanti in cima ad una collina di circa trecento metri di altitudine. circondata da distese di vigneti di pregiata Vernaccia.

Nel Medioevo ogni famiglia benestante, dedita all'attività mercantile o all'usura, mostrava il suo potere economico costruendo una torre e se ne contavano 72 nel Trecento. Il processo costruttivo di una torre non era certo semplice o poco costoso: come anche quello della creazione di un festival artistico-letterario quale "Orizzonti Verticali", ricco nel 2016 di eventi interessanti e coinvolgenti. In primis, la mostra-omaggio curata da Sandro Avanzo, su Paolo Poli, attore recentemente scomparso; la stuzzicante performance dello scrittore Luca Scarlini sugli affreschi di Memmo di Filippuccio di soggetto amoroso, dipinti nella stanza del Podestà nella Torre Grossa del Palazzo Comunale; "Roccu u stortu", monologo teatrale in dialetto calabrese, cult del teatro italiano scritto da Francesco Suriano, messo in scena da Fulvio Cauteruccio della compagnia Krypton, insieme al Parto delle Nuvole Pesanti, il cui protagonista è Rocco Sprizzi, soldato partito per la Prima guerra mondiale per la promessa di un pezzo di terra, detto "U Stortu", cioè lo scemo del suo paese. Roccu racconta la sua storia, prima e durante il conflitto, fino alla morte a Santa Maria la Longa il 16 luglio 1917. Eccellente l'interpretazione di Cauteruccio, che riesce a strappare  anche qualche sorriso al pubblico, pur nella tragicità del soggetto.

Ottimo poi il debutto azionale de "L’insolito caso di un avvocato e del suo committente”, ispirato al romanzo “Giustizia” dello scrittore svizzero Friedrich Dürrenmatt e interpretato da Virginio Gazzolo.

Da quest'anno la Compagnia Giardino Chiuso, che cura Orizzonti Verticali, è socio fondatore della Fondazione Fabbrica Europa, riconosciuta da Regione Toscana come ente di rilevanza regionale: Tuccio Guicciardini, direttore artistico del festival, è ora anche Presidente di Fabbrica Europa. Quindi si prospettano anni migliori per il festival sangimignanese sul piano dei finanziamenti e sono previste future collaborazioni non solo con Firenze, ma con altre città toscane. Azzeccata si è rivelata la sinergia con l'associazione La Scintilla di Poggibonsi; le iniziative letterarie al Cassero continueranno sicuramente nelle prossime edizioni. Quest'anno hanno partecipato, tra gli scrittori di narrativa gli affermati Emanuele Trevi e Giorgio Vasta, e i giovani Emmanuela Carbé e Mario Capello, i poeti  erano Alessandro Fo, Lucia Brandoli, Matteo Pelliti e Anna Elisa De Gregorio.

Il tema centrale è stato il confronto fra generazioni di artisti e attori di teatro. Nel cortile del Palazzo Comunale di San Gimignano si sono incontrati scrittori, esponenti del mondo dello spettacolo, giornalisti, critici e pubblico per discutere del passaggio generazionale, sempre cosi difficile in ogni ambito. Le connessioni tra artisti di età diverse e differenti linguaggi dell’arte scenica costituiscono un momento necessario per la ricerca nel teatro, nella danza e in tutte le arti. Nuovi sono gli equilibri nel sistema teatrale italiano: occorre quindi riflettere, ripercorrere la propria storia, confrontarsi con l'altro, contaminarsi, per un rinnovamento delle arti attraverso idee originali e linguaggi inediti. Anche la politica italiana deve fare la sua parte e sanare la frattura che si è formata tra vecchi e giovani, creando compagnie di attori che lavorano insieme, evitando i troppo diffusi monologhi sul palcoscenico.

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