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Categoria: Turismo
Pubblicato Venerdì, 21 Aprile 2017 18:47

Suggestioni e spiritualità nei riti pasquali nel Gargano

Nicoletta Curradi

Firenze, 18 aprile 2017.
Il toponimo Gargano, "sperone" dello stivale d'Italia, evoca da sempre soprattutto immagini di vacanze estive, piene di sole e di mare. Infatti non è noto a tutti che esiste invece un Gargano che in primavera, soprattutto all'approssimarsi della Pasqua, si anima di riti e di tradizioni che vantano un'origine antica, una storia rievocata puntualmente ogni anno:  sono eventi che meritano di essere vissuti e raccontati, manifestazioni che segnano il passaggio dall'"oscurità" quaresimale alla "luce" pasquale. Non a caso il protagonista dei riti è il fuoco, un fuoco "sacro", punto centrale di ogni rinascita. Il fuoco brucia, ma rischiara il cammino. Il fuoco condanna, ma d'altro canto illumina e può essere elemento identitario di una comunità. Così accade a San Marco in Lamis. Questa vivace città garganica, adagiata in una valle tra i due santuari di San Matteo Apostolo, risalente all'XI secolo (ma il primo nucleo è del IV-V sec.) e di Santa Maria di Stignano del XVI secolo, è attraversata dall'antica via Francigena del Sud, la Sacra Via Langobardorum, quella percorsa anticamente dai romei per raggiungere la Grotta di S. Michele a Monte S.Angelo. A San Marco in Lamis il venerdì santo si svolge la processione delle Fracchie, tronchi conici di legno che con il fuoco diventano torce e, trainati su carri, accompagnano la Madonna Addolorata illuminando il suo percorso alla ricerca del Figlio morto. L'origine di questo rito risale ai primi del 1700, quando fu costruita la chiesa dell'Addolorata fuori dall'abitato e lontana dalla Collegiata, dove si custodiva il corpo di Cristo. Le fracchie di varie dimensioni (potevano arrivare a 250 cm di diametro) costruite dagli abitanti, dovevano illuminare le strade buie percorse dalla Madonna. E cosi è stato anche quest'anno: alte fiamme hanno rischiarato le affollatissime vie del paese, in una processione ricca di fervore e afflato religioso, ma anche di allegra partecipazione. Nel Museo delle fracchie i bambini della scuola primaria hanno spiegato al pubblico il mistero di questo rito antico che si ripete ancora oggi.

Altrettanto coinvolgenti le manifestazioni pasquali organizzate a San Giovanni Rotondo, altro popoloso paese garganico reso celebre da San Pio. Ardua impresa raccontarle a chi non le ha vissute: energia vitale, misticismo e spiritualità emanano da questi luoghi in queste occasioni.

La Settimana santa ha avuto inizio lunedi, quando il noto attore Michele Placido, nativo di queste parti, ha rappresentato “Processo a Gesù con Padre Pio Cireneo”, recitando  testi del poeta fiorentino Mario Luzi, accompagnato dal fratello Donato Placido. L’evento, svoltosi sul sagrato del Santuario di Santa Maria delle Grazie, ha visto la partecipazione di alcuni attori, nel ruolo di comparse, delle compagnie teatrali della città. 

"San Giovanni Rotondo ha una dimensione umana che va verso il trascendentale" ha detto Placido in una mia intervista, dichiarando inoltre di cercare, come attore, di trasmettere valori con la voce e con i gesti e di voler un giorno ritirarsi proprio a San Giovanni Rotondo per meditare e recuperare la fede, magari aiutando i più bisognosi. "San Pio, umile frate, ha dedicato tutta la sua vita ai poveri ed ha fatto cose grandi come la Casa Sollievo della Sofferenza. E la fede è l'aiuto verso gli altri che soffrono", ha aggiunto Placido.

Il culmine delle manifestazioni, come da tradizione, si è avuto giovedì e venerdì Santo. La sera del giovedì, nella chiesa di Sant’Orsola, dopo la commemorazione dell’ultima cena di Gesù, i membri della Confraternita dei Morti hanno celebrato l’Ufficio delle Tenebre, un antico rito che prevede il canto di alcuni salmi e di brani della Sacra Scrittura, accompagnati dal progressivo spegnimento di quindici candele, culminante con un fragore che riproduce lo sconvolgimento delle forze della natura dopo la morte di Gesù. Il venerdì l'evento più atteso dalla popolazione era la processione della Madonna Addolorata e del Cristo Morto che ha radunato per le strade della città migliaia di partecipanti. Nel corso della processione, che parte dall’antica chiesa di San Nicola, vengono scandite le quattordici stazioni della Via Crucis che culminano nel suggestivo incontro della Madre Addolorata con il Figlio morto.

San Giovanni Rotondo non è soltanto il luogo di culto di San Pio, con le chiese di S. Maria delle Grazie e quella nuova, maestosa, progettata da Renzo Piano per accogliere i pellegrini, ma è anche una città con un caratteristico centro storico che l'amministrazione locale cura e restaura, con scorci deliziosi, vie strette e ripide, torri storiche  e chiese molto antiche, come quelle di San Nicola e di S .Giovanni Battista. Perciò vale la pena restare e soffermarsi qui un po' più a lungo, per un turismo diverso da quello dei classici pellegrini "mordi e fuggi".

L'estate si avvicina a grandi passi e il Parco Nazionale del Gargano ha molto da offrire al turista, basti pensare a Vieste, Manfredonia, Mattinata. Ma questa è un'altra storia. 

 

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