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Categoria: Turismo
Pubblicato Venerdì, 08 Aprile 2011 06:01

Lipsia e Dresda: due città da riscoprire

Diario di viaggio di un'italiana nella ex-DDR

Von Florenz nach Leipzig und Dresden mit dem Nachtszug: Museen, Kirchen, historische Orte und kulinarische Entdeckungen.

Nicoletta Curradi

Dresda, 8 aprile 2011
Tutto è cominciato in un soleggiato weekend di fine marzo: un vagone letto della Deutsche Bahn (le Ferrovie Federali tedesche ndr) mi ha accolto nelle prime ore della sera e mi ha cullato nella notte lungo il tragitto verso Monaco di Baviera. Con la City Night Line sono diventati più numerosi i viaggiatori verso il Nord Europa, dove la Deutsche Bahn dispone di una fitta rete. 

Qualcuno non ha né poltrona, né cuccetta garantita: l’importante è partire!

La notte scorre veloce e al mattino si ha tutto il tempo di far colazione da Starbucks alla stazione di Monaco, prima di partire di nuovo alla volta di Lipsia e poi di Dresda.

A Lipsia, la città della musica per eccellenza, mi accoglie un clima gelido e ventoso che non ne diminuisce però il fascino. Basti pensare che grandi personaggi come Goethe, Bach, Wagner, Lenin e Rosa Luxemburg hanno vissuto e amato questa città di grandi fiere, rivoluzioni e dalla lunga tradizione editrice. Qui Lenin ha pubblicato Iskra (La Scintilla), il suo giornale rivoluzionario, e nel 1989, prima della caduta del Muro di Berlino, trecentomila persone manifestarono per l’unione delle due Germanie.

Dall’unificazione ad oggi, ci racconta la guida, la città è stata in continua evoluzione, e si vede: il centro storico e i suoi palazzi sono stati restaurati, attività commerciali sono sorte sulle vie animate tutti i giorni da artisti di strada, mentre le fiere del libro e della moda e l’università hanno portato un’atmosfera giovanile e accogliente.
Poche altre città possono vantare una tradizione musicale pari a quella di Lipsia. Qui Johann Sebastian Bach ha ricoperto per 27 anni la carica di direttore del coro presso la chiesa di San Tommaso (e il suo monumento davanti alla chiesa lo ricorda ai posteri), Robert Schumann ha scritto la sua Sinfonia di Primavera ed è sempre Lipsia che ha dato i natali a Richard Wagner. L’annuale “Bachfest”, che si tiene a giugno, è da tempo un evento imperdibile nell’agenda degli amanti della musica classica di tutto il mondo. Per dieci giorni le star del panorama classico festeggiano l’eredità del grande compositore in una cornice storica. Esprimo alla nostra guida il desiderio di visitare il Museo della Stasi, che si trova proprio qui, ma lei tergiversa e parla d’altro, come se volesse cancellare un passato “scomodo”. Non va dimenticato che. Lipsia era la sede del quartier generale della polizia segreta della Germania dell’Est, simbolo di uno degli orrori della dittatura sovietica nei paesi dell’Est europeo. Il pranzo è prenotato all’Auerbachs Keller, già nota ai tempi di Johann Wolfgang von Goethe, che ne parlò anche nel suo “Faust”. L’atmosfera del locale è molto allegra, il cibo e la birra sono di qualità, il servizio ottimo e rapido.
La visita è terminata e il treno per Dresda ci aspetta: in un’ora soltanto di viaggio arrivo nella “Firenze del nord”, che avevo già visitato nel 1990, appena pochi mesi dopo la caduta del muro. Conservo tristi ricordi di muri anneriti dal fuoco, di cumuli di macerie, di musei torridi, male allestiti, di personale alberghiero poco educato né competente. Ho ritrovato adesso una città più bella, completamente trasformata: le chiese sono state tutte ricostruite conservando i mattoni scuri originali e molti grandi hotel sono sorti agli inizi del XXI secolo per alloggiare i numerosi turisti che arrivano anche dall’Italia. Quello in cui alloggio adesso è il bellissimo ed elegante "Quartier Frauenkirche", proprio accanto alla Frauenkirche, simbolo della città. Il fascino di Dresda permane, anche se è così “nuova” nelle sua edilizia. Gli edifici più “vecchi” sono quelli risalenti alla DDR, costruiti fino agli anni ’80 del ‘900. Tuttavia essi non stonano affatto nell’assetto urbanistico. Sempre stupendo è visitare la Gemäldegalerie, così ricca di opere pittoriche italiane. Anche il Semperoper, il teatro dell’Opera, è stato fedelmente ricostruito ed accoglie sempre un numeroso pubblico. Poco fuori dalla città è molto interessante l’azienda vinicola Wackerbarth e pure la funicolare che raggiunge Loschwitz. Il ristorante Luisenhof ci ricorda un altro legame con la mia regione: la storia infelice di Maria Luisa di Toscana.
Altro legame con il nostro paese si può trovare facilmente frequentando i molteplici ristoranti italiani: c’è solo l’ìmbarazzo della scelta: la Pizzeria Florenz, nella Neustadt, è aperta dal 1992 ed il suo colore rosa rappresenta la tipicità italiana. Perciò la clientela è fedele da anni. Ottime pizze, eccellenti birre, musica italiana, ma anche buoni vini in degustazione. Toscana Dresden, sempre nella Neustadt, offre cucina mediterranea: pizza, pasta fatta in casa, pesce fresco in un ambiente confortevole su due piani. La Villetta si trova a Blasewitz/Striesen e si raggiunge con la linea di tram 1 o 6. Ci sono 80 posti con cucina a vista, stile moderno, arredi in legno, pavimento in cotto. Fa anche servizio di catering con ottimi finger foods. L’Italienisches Doerfchen si trova da cento anni nella piazza del Teatro, proprio nel centro storico della città. Pasta fatta in casa, risotti, pesce fresco ed ottimi dolci fanno del menu qualcosa di molto speciale.
Il soggiorno a Dresda volge al termine ed un altro comodo vagone letto della Deutsche Bahn ci riconduce a Monaco di Baviera, dove cambieremo treno per tornare a Firenze, con un bagaglio di piacevoli ricordi.

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