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In Umbria, sulle orme di San Francesco

Un percorso dello spirito nel cuore dell'Italia

Nicoletta Curradi

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Firenze, 8 luglio 2012
Il vocabolo pellegrinaggio, oggi sempre più ricorrente, indica un camminare finalizzato, un arco di tempo che l'uomo stralcia dal tessuto quotidiano della sua vita, visitando luoghi frequentati da personaggi che hanno compiuto opere semplici o straordinarie ed hanno lasciato un segno nella storia della fede. Il pellegrino vuole ripercorrere i passi di questi personaggi, in genere santi, immedesimandosi in loro e visitando luoghi che li hanno visti nascere e vivere in santità, in un pellegrinaggio del corpo e dell'anima. Il termine pellegrino deriva dal latino peregrinus, da per + ager, campo, e indicava chi non abita in città, quindi lo straniero, qualcuno costretto a ridotte condizioni di civilizzazione. L'uso del termine di oggi implica una scelta: chi parte in pellegrinaggio non è, ma diventa straniero e di questa condizione si assume tutte le fatiche e i rischi, sia intimi che materiali, per ottenere vantaggi spirituali, per esempio incontrare il sacro in un luogo lontano, offrire sacrifici in cambio di una salvezza o di un perdono. Al giorno d'oggi il pellegrinaggio non ha più le caratteristiche di rischio e di costi elevati, quindi questo tipo di viaggio si è intrecciato al turismo di massa.

Tra i percorsi di pellegrinaggio più celebri e battuti si ricorda la Via Francigena, che parte dall'Inghilterra, attraversa tutta la Francia e arriva fino a Roma e alle coste pugliesi. Ma soprattutto il Cammino di Santiago di Compostela, lungo percorso che i pellegrini fin dal Medioevo hanno intrapreso, attraverso Francia e Spagna, per giungere al santuario di Santiago di Compostela, presso cui ci sarebbe la tomba di Giacomo il Maggiore. Le strade francesi e spagnole che compongono l'itinerario sono state dichiarate Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.

San Giacomo il Maggiore dopo l'ascesa di Gesù al cielo evangelizzò la Spagna spingendosi fino in Galizia, all'estremo ovest della penisola iberica, poi tornò in Palestina dove fu decapitato nell'anno 44. I suoi discepoli, con una barca, guidata da un angelo, ne trasportarono il corpo nuovamente in Galizia per seppellirlo vicino ad Iria Flavia, il porto romano più importante della zona. Nell'813 l'eremita Pelagio, preavvertito da un angelo, vide delle strane luci simili a stelle sul monte Liberon, dove esistevano antiche fortificazioni probabilmente di un antico villaggio celtico. Il vescovo Teodomiro, interessato dallo strano fenomeno, scoprì in quel luogo una tomba di epoca romana, che conteneva tre corpi, di cui uno con la testa mozzata, ed una scritta: "Qui giace Jacobus, figlio di Zebedeo e Salomè". Il termine Compostela pare derivi proprio da Campus Stellae, campo della stella. La Cattedrale è stata iniziata nell'XI secolo ed oggi viene visitata, al culmine dell'"itinerario culturale europeo", appunto il "Cammino di Santiago" ogni anno da migliaia di pellegrini, provenienti soprattutto da Germania, Italia e Francia. 

Un percorso tutto italiano da non sottovalutare è invece quello denominato "Via di Francesco", che intende seguire  i passi del Poverello di Assisi, predicatore e mistico vissuto tra il XII ed il XIII secolo.

L'itinerario, ora rinnovato e maggiormente valorizzato, è stato fortemente voluto dal "Consorzio Umbria & Francesco's ways", nato grazie all'iniziativa sinergica della Conferenza Episcopale Umbra e Confcommercio della Provincia di Perugia, Confcommercio della Provincia di Terni, oltre che da Confindustria Umbria, Confesercenti Umbria e Coldiretti ed è volto alla promo-commercializzazione integrata dei prodotti turistici tematici dell'Umbria. Il Consorzio Umbria and Francesco’s Ways è composto da circa cento tra hotel e ristoranti posizionati lungo la Via di Francesco. L’attività del consorzio è promozionale, ma anche commerciale, tramite la creazione di specifici pacchetti studiati per le diverse tipologie di turista: il pellegrino, interessato al cammino in chiave religiosa o spirituale, il trekker, il cicloturista, il turista a cavallo. Il consorzio si propone anche di migliorare l'immagine del territorio, di promuovere azioni di tutela e di accrescere la qualità dei servizi di ospitalità, per riportare sempre più visitatori sulle strade dell'Umbria. Sulla Via di Francesco ogni pellegrino e turista si sentirà "a casa”, proprio mentre vive un’indimenticabile esperienza spirituale ed umana. I percorsi da coprire a piedi, immersi nei boschi e nella natura incontaminata, sono curati dal CAI Umbria e sono appositamente segnalati dal logo giallo e azzurro. Tra i vari luoghi che si trovano sul percorso, che può essere coperto da nord a sud ma anche viceversa, è doveroso citare il bellissimo Lago di Piediluco, la Cascata delle Marmore, Ferentillo, con le mummie risalenti al 1700, l'Abbazia di san Pietro in Valle, Spoleto con il Duomo affrescato da Filippo Lippi, che vi è sepolto, la Basilica di S.Salvatore risalente al IV-V secolo e patrimonio Unesco, Spello con i dipinti di Perugino e Pinturicchio, Trevi con il pregevole complesso museale di S.Francesco, il cui convento è stato fondato dal Poverello stesso, e Assisi con le sue numerose chiese e la tomba di Francesco, degno coronamento di un percorso davvero indimenticabile.
A breve è prevista l'uscita in libreria di una guida con tutte le indicazioni del percorso e sarà consultabile in modo completo il sito www.viadifrancesco.it.

 

 

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