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Pubblicato Giovedì, 30 Dicembre 2010 23:41

Da giovane pensavo che l'idealismo, il progressismo, la tolleranza, l'amore, l'ugualianza fossero tutte qualità di cui non fossero i reazionari, i fascisti, i bigotti, proprio ricchi. La destra era superficiale, la sinistra profonda, la destra predicava la differenza, la sinistra l'egualianza. Gesù doveva essere il progenitore di tutti i socialisti...

Oggi se in Italia, in alcuni ambienti, ti scappa che da giovane avevi partecipato ai comitati di base al liceo, o che non hai fiducia e simpatia per Berlusconi rischi di essere bollato - in rosso - "di sinistra". E hai chiuso, loro storcono la bocca, ti guardano come corresponsabile di ingiustizie e bestialità, che il mondo ora va male è anche a causa tua. Una polluzione di preconcetti e pregiudizi?

Debbo dire la verità che tale superficialità mi sconcerta. Il rosso è il male al contrario dell'azzurro che è bene, la sinistra è la mano del diavolo, capace solo di fare sbagli. La destra è diritta e sicura.

La sinistra è insomma "sinistra", non c'è da fidarsi, è piuttosto da temersi.

Ma possibile che riesce a incantarci così? Ma sono tutte sole parole.

Effettivamente di personaggi "sinistri" ne girano effettivamente molti nel pd...

Ma scoprire che una parte della destra non è proprio così reazionaria, bigotta, "fascista", ma che anzi si pone dalla parte delle istituzioni, che ha coraggio, potrrebbe rischiare di essere bollata anche lei come "rossa" (pronunciato con disprezzo, "rossa")

 

La "sinistra" sinistra

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