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Categoria: Cultura
Pubblicato Martedì, 26 Marzo 2024 09:49

Anselm Kiefer porta i suoi angeli caduti a Firenze

Von der neuen monumentalen Arbeit für den Innenhof mit einer Höhe von sieben Metern bis zur immersiven Installation aus sechzig Gemälden und Spiegelflächen

Nicoletta Curradi

Firenze, 25 aprile 2024.
La Fondazione Palazzo Strozzi fino al 21 luglio 2024 ospita una nuova grande mostra ideata e realizzata insieme a Kiefer, uno dei più importanti artisti tra XX e XXI secolo: un percorso fra lavori storici e nuove produzioni, come ad esempio una nuova grande opera che dialoga con il cortile rinascimentale del palazzo.

Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi, ha curato l’esposizione che ci mette in contatto diretto con il grande maestro tedesco, celebre per la sua ricerca su memoria, mito, storia, letteratura e filosofia. 

Nato a Donaueschingen in Germania, due settimane prima della fine della Seconda Guerra Mondiale, Anselm Kiefer si è confrontato nel corso della sua carriera con grandi temi, affrontandone anche gli aspetti più difficili e dolorosi. Nei suoi lavori Kiefer ha spesso trattato la storia della nazione tedesca, riferendosi ai suoi miti e alle sue leggende. Consapevole del valore trascendente dell’arte, senza giudicare gli eventi raccontati, l’artista è spesso alla ricerca di una verità poetica. La pratica alchemica con materiali e tecniche è ritenuta la base della possibile comprensione della realtà. Ogni opera contiene le tracce della sua storia, mostrando il decadimento dei materiali impiegati. Spesso Kiefer sceglie di inserire nei suoi lavori elementi naturali come semi, fiori o erba essiccata come esempi di rigenerazione.

In Cette obscure clarté qui tombe des étoiles del 1996 l’artista indaga l’inarrestabile percorso della materia, dalla decadenza a una nuova nascita. Citando un verso del drammaturgo francese Pierre Corneille, Kiefer celebra la forza poetica dell’ossimoro “oscuro chiarore” che unisce in un’unica visione i concetti opposti di buio e luce, simboli di morte e vita. La giustapposizione allude ai segreti della scienza alchemica, in base alla quale ciò che è morto imputridisce, ma proprio con la cupa decomposizione si pongono le condizioni per lo splendido chiarore di una nuova vita. L’opera raffigura il moto dell’energia creatrice utilizzando migliaia di semi di girasole, microcosmi di vita inseriti nel macrocosmo dell’universo.

“Angeli caduti” si riferisce agli angeli cacciati dal Paradiso per la loro ribellione a Dio. La rappresentazione dell’intera umanità è il punto di partenza della mostra a Palazzo Strozzi: un viaggio attraverso allegorie, figure e forme che riflettono su identità, poesia, vicende storiche, differenti pensieri filosofici. Tra pittura, scultura, installazione e fotografia, Kiefer presenta un percorso di introspezione sull’essere umano, esplorando le connessioni tra passato, presente e futuro. 

Kiefer fa un uso ardito di materiali e tecniche differenti creando lavori di forte presenza fisica e tattile. L’artista trasforma materie grezze come piombo, cera, semi, terra, fiori, sabbia e cenere realizzando opere monumentali e suggestive, ricche di stratificazioni. Con l’elettrolisi o il fuoco, ad esempio, i materiali sono sottoposti a vere e proprie trasformazioni fisiche. 

L’artista ha esordito nella scena tedesca alla fine degli anni Sessanta con opere che hanno segnato una riflessione sulla storia della Seconda guerra mondiale e sul retaggio emotivo e culturale della Germania. 

A Palazzo Strozzi le sue opere dialogano sempre con l’architettura rinascimentale, tra il cortile e le sale del piano nobile, intensificando le stratificazioni dei loro significati su memoria, storia e guerra. La mostra invita tutti i visitatori a investigare la complessità dell’esistenza tra passato, presente e futuro e nella dialettica tra spiritualità e materialità.
Attraverso 25 opere storiche e di recente produzione, tra cui un lavoro immersivo composto da 60 tele di dimensioni diverse, l’esposizione consente di esplorare la pratica multiforme dell’artista.

Punto di partenza è la nuova opera per il cortile di Palazzo Strozzi Engelssturz (Caduta dell’angelo, 2022-2023), installazione resa possibile dalla Fondazione Hillary Merkus Recordati. È di una potente materialità e dimensioni di oltre sette metri di altezza. Il soggetto è il celebre brano dell’Apocalisse che descrive il combattimento tra l’arcangelo Michele e gli angeli ribelli, metafora della lotta tra Bene e Male. 

Al piano nobile il tema degli “angeli caduti” si ritrova nella prima sala con il monumentale dipinto Luzifer (Lucifero, 2012-2023) che raffigura l’angelo ribelle che precipita nell'abisso, reinterpretato con materiali riferibili alla storia contemporanea e recente. Un’acuminata ala di aereo in piombo sporge da una massa di materia, in diretto riferimento alla guerra, tema ricorrente nell’opera di Kiefer.

Per Kiefer la pittura è filosofia e una sezione della mostra è basata su questa disciplina che da sempre permea il suo lavoro, con tre grandi opere inedite presentate per la prima volta a Palazzo Strozzi. La Scuola di Atene (2022) riconduce a Raffaello e all’affresco della Stanza della Segnatura (1509-1511 circa). Vor Sokrates (Prima di Socrate, 2022) è una sorta di albero genealogico dei filosofi presocratici.

Nelle sale centrali una serie di vetrine creano un ambiente protetto e controllato in cui i materiali contenuti possono esistere nel loro spazio. 

La mostra prosegue con l’installazione immersiva Verstrahlte Bilder (Dipinti irradiati, 1983-2023) composta da una suggestiva selezione di sessanta dipinti che coprono le pareti e il soffitto di una delle più grandi sale di Palazzo Strozzi, invitando il visitatore ad immergersi nell’arte stratificata e totalizzante di Kiefer.

Altro grande tema della mostra è la mitologia. In Der Rhein (Il Reno, 1982-2013), Kiefer rimanda alla sua infanzia e al rapporto con il fiume simbolo dell’intera Germania. 

Il riferimento alla mitologia classica è evidente in opere come Daphne (Dafne, 2008-2011) e Nemesis (2017). La celebre ninfa insidiata da Apollo e la dea della vendetta sono rappresentate come abiti di gusto ottocentesco, in resina e gesso. 

Il percorso si conclude con una sezione speciale dedicata alla celebre serie Heroische Sinnbilder (Simboli eroici) presentata attraverso quattro fotografie stampate su piombo. Nel 1969 Kiefer si fece fotografare nelle Besetzungen (Occupazioni) in varie località europee, tra cui luoghi ‘occupati’ dall’esercito tedesco durante la Seconda guerra mondiale. Con indosso l’uniforme da ufficiale della Werhmacht del padre, Kiefer replica il saluto del Sieg Heil con il braccio alzato con l’intenzione di affrontare provocatoriamente la storia recente del popolo tedesco.

Alcuni noti versi del poeta Salvatore Quasimodo chiudono la mostra, vergati da Kiefer stesso su una parete della sala: 'Ognuno sta solo sul cuor della terra / trafitto da un raggio di sole / ed è subito sera".

 

Info: www.palazzostrozzi.org

 

 

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