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Categoria: Cultura
Pubblicato Lunedì, 13 Dicembre 2010 15:02

Lo Speziale ritorna in patria

 

Viaggio fortunato di un’opera comica goldoniana dal Veneto a Monaco e viceversa. “Lo Speziale” di Carlo Goldoni con musica di Joseph Haydn ha goduto negli ultimi mesi di un applaudito rilancio. Favorevolmente recensito da «Musikerlebnis», il singolare dramma giocosoè andato in scena nel novembre scorso al Philarmonie im Gasteig di Monaco

"Lo speziale" von Carlo Goldoni mit der Musik von Joseph Haidn hat sich in den vergangenen Monaten einer viel beachteten Wiederaufnahme erfreut.

Giuseppe Muscardini

Dopo il successo di pubblico e di critica ottenuto nove mesi fa al Philarmonie im Gasteig di Monaco di Baviera nell’ambito del terzo centenario della nascita di Carlo Goldoni, Lo Speziale musicato da Joseph Haydn è stato riproposto in Italia durante l’estate.

L’opera non perde la peculiarità di dramma “alla veneziana”, dove l’umorismo si coniuga con l’efficacia dell’ambientazione scenica grazie allo spassoso travestimento dei pretendenti di Grilletta (prima turchi e poi notai) e alla ben ritmata cantilena di Volpino, che nella scena IV dell’ultimo atto si esibisce in una buffa danza turca inventandosi una lingua sconosciuta. La rivista «Musikerlebnis» informò puntualmente i suoi lettori del buon riscontro monacense dell’11 novembre scorso de Lo Speziale, titolo tradotto per l’occasione con Der Apotheker. Il cronista incaricato della segnalazione non lesinò un appassionato commento. Trattando l’estro goldoniano, ben riconoscibile in quest’opera comica, così si espresse sul movimentato gioco attoriale presente in scena: “Allerdings konkurrieren bei Goldoni gleich drei Rivalen um das Mädchen. Das genügt für ein amüsantes Durcheinander in der Apothek”.

Ultimata da Carlo Goldoni nel 1752, l’opera ha una certa rilevanza per gli affezionati della storia della lirica.

Il fatto che Joseph Haydn abbia deciso di musicarla nel 1768,pur alterando l’originario libretto goldoniano, conferisce preziosità al testo de Lo Speziale, giocato su ambiguità dialogiche, su inganni e sottintesi in cui sono coinvolti i quattro protagonisti.

Se nell’estate a tratti torrida e a tratti piovosa abbiamo potuto nuovamente apprezzare il testo goldoniano musicato da Haydn, lo dobbiamo ad una lodevole iniziativa culturale denominata “Le umane passioni. Ragione e sentimento da Bach ai contemporanei”, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e inserita nell’annuale rassegna di danza e musica Tra ville e giardini. Nella splendida cornice di Villa Badoer di Fratta Polesine, con i riflettori a luce radente puntati sulle pompose colonne di un fondale appropriato, Lo Speziale è andato di nuovo in scena. Qui il Maestro Claudio Desderi ha diretto l’Orchestra di Padova e del Veneto, affermato gruppo che con lunghe tournées in Italia, Austria, Svizzera e Giappone ha goduto in passato della collaborazione di Salvatore Accardo, Vladimir Ashkenazy, Riccardo Chailly, Radu Lupu, Viktoria Mullova, Murray Perahia, Matislav Rostropovich e Uto Ughi. Qui, nella suggestione dell’ampio giardino all’italiana, con le “barchesse” laterali a corona del palco montato per l’occasione sulla scalinata della villa palladiana, i quattro protagonisti della storia immaginata da Carlo Goldoni hanno riconvocato le attitudini settecentesche di cicisbei, pseudofarmacisti, legulei e amanti che si dichiarano con le loro titubanze. Punto forte la III scena del III atto, con la celebre “aria di Grilletta” e “Sempronio” resa da Arianna Ballotta e Sabino Martemucci, rispettivamente soprano e tenore, conclusasi con il giubilante duetto Che contento / io mi sento. / Viva, viva il dio d’amor.

Assistendovi, ora che disponiamo anche del favorevole giudizio di “Musikerlebnis”, si maturerà presto la convinzione di quanto la misurata alternanza vocale dei protagonisti sia aderente alla parte musicale, “affratellando” Goldoni e Haydn in una consonanza artistica e intuitiva di cui, a distanza di duecentocinquanta anni, si può parlare solo con entusiasmo ed ammirazione.

 

(2008-4 pag18)

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