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Categoria: Editoriali
Pubblicato Mercoledì, 08 Maggio 2013 14:02

NUOVI "PARENTATI", ALTRO CHE SOLIDARIETÁ...!

Quando arrivavi, ti aspettavano alla stazione centrale, quelli del tuo "parentato"*, e ti iniziavano a quella vita da emigrati di cui avevi fino a quel momento solo sentito raccontare. Finalmente lavoro, tanto e faticoso, ma con la prospettiva di poter offrire finalmente una vita dignitosa alla tua famiglia in Italia. Loro, i parenti, ti accompagnavano per mano su quella via dell'emigrazione così dura ma anche uguale per tutti, da bravi fratelli, padri, cugini, zii, amici, parenti, parenti di parenti... Sapevi bene che ti aspettavano baracche, duri baustelle (cantieri edili ndr), sacrifici e freddo. Tanto freddo e tanta nostalgia, sempre col desiderio del ritorno nel cuore. E nei "parentati" trovavi una vera grande famiglia, e la solidarietà e l'amicizia fraterna di quei tuoi compagni di sorte.

Ora c'è un'altra volta da emigrare. Tu sei uno di quelle migliaia di giovani "saliti" in Germania negli ultimi mesi. Ti sei rivolto a quei tuoi parenti che da anni si sono stabiliti qui, magari proprio nella bellissima e civilissima Monaco che forse avrai già visitato. Quel parente "ricco" ti sembra tanto fortunato perché da tempo vive qui, dove ci sono molte più prospettive che a casa. Ti aspetti che lui ti dia una mano e che ti introduca a tutto questo benessere. Ti aspetterà alla stazione? Per quanto tempo ti ospiterà? Riuscirai ad inserirti col tuo mestiere o nel campo che conosci? E la lingua? E dove abiterai? E i soldi?

Negli anni del dopoguerra era molto diverso. Noi italiani, che viviamo qui, sappiamo bene che oggi la Germania ha altre esigenze e non ha bisogno di te, a meno che tu non sia opportunamente qualificato e conosca bene la lingua. E poi ti aspetti certo di essere trattato con dignità e di trovare un sistema socialmente giusto e che funzioni, non come quello da cui te ne sei dovuto andare via. Ma non è come allora…, è difficile adesso trovare presto un buon lavoro. Anche la gastronomia italiana, raccoglitore privilegiato di nuovi emigrati, è da tempo in crisi e non riesce più a contenervi e nemmeno a sfruttarvi come faceva prima. Oggi nei baustelle lavorano, organizzatissimi, gli europei dell'Est: è il loro turno di prendersi le baracche ed il lavoro pesante. Ci chiediamo preoccupati che ne sarà di voi, delle vostre esigenze e delle vostre grandi aspettative.

E quei "parenti", che qui hanno "solo" il lavoro, che aiuto potrebbero veramente darti a parte quello con le formalità? Forse potrebbe addirittura capitarti ciò che negli ultimi anni sembra succedere sempre più spesso: essere sfruttato e ostacolato proprio da altri connazionali che vivono qui, e certe volte incomprensibilmente proprio dai quelli del tuo "parentato". Potrebbero cercare anche di "farti le scarpe", come ad esempio non diffondendo informazioni utili non solo dal punto di vista lavorativo ma anche sociale e persino culturale. Altro che solidarietà!

Gianni Minelli
Monaco, 8 maggio 2013



*) "Parentato" (corretto: parentado): termine per definire l'insieme dei parenti. Nella storia dell'emigrazione il "parentato" tra l'altro accoglieva ed iniziava i nuovi "arrivi".

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