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Categoria: lettres italiennes
Pubblicato Domenica, 03 Maggio 2020 14:56

Egregio signor Ping

Lettres italiennes

Corrado Conforti

Monaco, 2 maggio 2020
Egregio signor Ping, come vede mi rivolgo a Lei con la stessa formula con la quale qualche mese fa Le si è rivolto il ministro degli esteri italiano Luigi Di Maio.

AverLa chiamata come un venditore di cravatte degli anni '30 non è stata da parte del ministro una mancanza di rispetto. È stata solo una manifestazione della sua ignoranza.

Nel mio Paese ormai da parecchi anni succedono cose curiose; così due lustri fa un comico in disarmo e un visionario delirante hanno fondato un movimento che, avendo come slogan un'esortazione da trivio e promettendo tutto a tutti, ha vinto le ultime elezioni politiche. Di Maio, che fino a quel momento era solo uno studente fallito, ha aderito al suddetto movimento e si è ritrovato da un giorno all'altro vicepresidente del Consiglio dei ministri e titolare dei dicasteri del lavoro e dello sviluppo economico; va da sé che non aveva né le conoscenze né le competenze per ricoprire nessuna delle tre cariche. Poi, con il cambio di maggioranza avvenuto l'estate scorsa, il medesimo ha dovuto rinunciare a tutti e tre gli incarichi, ma si è consolato con quello di ministro degli esteri; un po' troppo a parer mio per un individuo di poche e confuse nozioni e di nessun talento. Tutto questo, essendo io cittadino italiano, lo confesso, mi mette in un certo imbarazzo.

Dicevo che la formula di Di Maio era causata solo da ignoranza; la mia decisione di riprenderla è dettata invece da irriverenza. Romana irriverenza. Ho aggiunto l'aggettivo "romana" perché noi cittadini della Città Santa l'irriverenza l'abbiamo nel sangue. Capirà: essere stati governati da Santa Romana Chiesa dal tempo degli editti di Teodosio fino alla breccia di Porta Pia (oltre mille e quattrocento anni) ci ha regalato un certo cinismo che si traduce nel gusto per la battuta perfida e irridente nei confronti di tutti, soprattutto di chi ha il potere, e Lei, signor Ping, è uno degli uomini più potenti della terra... Ah, dimenticavo: sa che Lei e io siamo coetanei? Soltanto quaranta giorni separano la Sua nascita dalla mia. Vale a dire che se, quando io sono venuto al mondo, fosse, per un qualche motivo, iniziata una quarantena, questa sarebbe finita il giorno della sua nascita.

Già, la quarantena...

A proposito di nascite, fra pochissimi giorni sarà il mio compleanno e io dovrò trascorrerlo da solo. Mi sarebbe piaciuto invitare i miei amici a cena qui, nella mia casa di Monaco di Baviera, oppure, come ho fatto lo scorso anno, passare la giornata a Roma insieme ai vecchi amici del liceo e poi con mia sorella, mio cognato e i miei adorati nipoti. E invece quest'anno dovrò festeggiare da solo. Non c'è bisogno che Le spieghi la ragione di queste rinunce: Lei le conosce benissimo. E comunque posso dirmi fortunato a vivere in Germania: qui nessuno finora mi ha mai impedito di uscire, mi ha imposto una mascherina, mi ha obbligato a portare dei guanti di gomma. Ben più triste sarebbe stata la situazione se io fossi rimasto in Italia, in un Paese che ha perso finora oltre venticinquemila abitanti (è come se fosse sparita la bellissima Assisi) e che è minacciato da una crisi economica spaventosa, le cause della quale non derivano solo dalla diffusione di questo maledetto virus. No, esse sono ben più remote e, andando ad analizzarle, si scopre che alla base di tutto ci sono l'incompetenza, la disonestà, l'approssimazione e soprattutto l'incapacità di valutare le conseguenze di comportamenti spesso assurdi, come, per fare un esempio tragico e attuale, la decisione (che anch'essa mi imbarazza, essendo io italiano) presa in Lombardia, di trasferire alcuni malati di covid-19 nelle case di riposo, provocando in questo modo una vera e propria strage di vecchi. O di anziani, se preferisce, vale a dire gente come me, come Lei, signor Ping.

Ho parlato di incompetenza, di disonestà e di approssimazione, e se a questa bella triade aggiungo la prepotenza, la sfacciataggine e la protervia, credo che Lei, signor Ping, riconoscerà in esse (anche se non lo ammetterà mai) le cause della tragedia che sta devastando l'intero pianeta. Perché nel Suo Paese si sapeva già dalla prima epidemia di SARS (anno 2002) che i corona virus convivono da sempre con i pipistrelli e che questi animali vanno tenuti lontani da altri mammiferi i quali, fungendo da mediatori, possono trasmettere tali virus all'uomo. Si sapeva, ma non è stato fatto niente, perché anche la più spietatata delle dittature non può rinunciare del tutto al consenso, e se questo non si perde incarcerando qualche migliaio di dissidenti, si incrina invece, e di parecchio, quando si colpiscono i propri sudditi, non nella libertà di pensiero di cui pochi si curano, ma nelle abitudini. Anche in quelle alimentari. Questa tragedia è made in China, come le merci scadenti con le quali il Suo Paese ci sommerge da decenni, e il primo responsabile di questa tragedia è il Suo governo, vale a dire il Suo partito. Vale a dire in primo luogo Lei, egregio signor Ping.

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