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Categoria: Racconti
Pubblicato Domenica, 08 Maggio 2011 17:09

Gentile Sara

Piccola storia di un fallimento

Giulio BailettiGiulio Bailetti

Monaco, 5 maggio 2011
Gentile Sara,
oggi c'era il sole. Non abito lontano dalla SZ (Süddeutsche Zeitung, quotidiano di Monaco ndr) e non lavoravo, purtroppo. Ci sono andato quindi in bicicletta, al mio passo, che non è un gran che, lo ammetto. Ho parcheggiato in un prato da qualche parte e sono entrato nel grande atrio, che lei sicuramente conosce.Alla portineria ho chiesto di parlare con qualcuno di "München". Il portiere mi ha squadrato. Non avevo un vestito regolare, anche se a modo mio c'era dell'eleganza, come lei intuitivamente mi ha già riconosciuto. Ma questo lui non poteva capirlo. Forse non ha proprio giovato il cappelletto della "A.S.Roma", che mi ero messo in testa. Il portiere allora ha scosso desolato la sua di testa: "non è così facile" mi ha risposto, "serve un appuntamento". Mi ha scritto comprensivo il numero di telefono su un foglietto e me l'ha dato. Davanti a lui c'era un intero centralino. Gli ho fatto cenno, se avessi potuto telefonare da lì.

Ha scosso di nuovo la testa. No, non era affatto così facile. Ho ringraziato educatamente e sono sicuro che questo lui non se l'aspettava. Lì credo di averlo finalmente sorpreso. Ma era già troppo tardi.
In un angolo del piazzale c'era un bel sole, anche se non proprio caldo. Ho acceso una sigaretta, pure se so che non fa bene. Ho provato quindi col mio telefonino. Il centralino mi ha passato qualcuno che speravo competente. Ho spiegato che ero lì sotto, degli incontri all'Istituto e del suo articolo

di gennaio. Ho ripetuto il suo nome e la data della pubblicazione.

Certo il mio accento non era proprio tutto ortodosso. In giro c'è molto di meglio. Ad un certo punto quella comunicazione s'è miseramente interrotta, ma ne è cominciata subito un'altra. Ho ripetuto alla nuova persona la stessa storia: degli incontri, di lei, dell'articolo e della data, più e più volte. Poi dopo qualche vana ricerca dall'altro capo del filo, ho sentito qualche parola incomprensibile e il suono prolungato del telefono verso una successiva chiamata. Forte delle esperienze fatte, mi sono preparato a presentare ancora un po' meglio il mio caso. Il contatore del mio telefonino intanto scorreva. Ho aspettato speranzoso ancora un paio di minuti e poi ho perso anche la speranza. Ma cocciutamente non ho voluto controllare il costo della mia telefonata.

Buona notte.

giulio

ps. Mi aiuterebbe per uno straccio d'appuntamento?

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