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La farfalla

Giulio Bailetti

Arrivò inaspettata, all’improvviso. Del resto chi mai si sarebbe aspettata la visita di una svolazzante farfalla nel proprio bagno. Pensai subito che per lei non fosse stato neppure tanto facile arrivarci. Chissà perché? Aveva attraversato il soggiorno e l’ingresso e si era catapultata e intrappolata da sola in questo vicolo cieco, senza uno straccio di finestra. Questa del bagno senza finestra, ma solo con due minuscoli areatori grigliati poi, è tutta un’altra storia e me la voglio conservare intera per un’altra volta.

Una cosa però era certa. Questa bella e grande farfalla da lì, dagli areatori, non sarebbe mai passata, per una semplice questione di impenetrabilità di corpi.

Non mi lasciai del tutto distrarre. Continuai quindi a fare quello che stavo già facendo, pur concentrandomi anche un po’ sulla farfalla. Era nera e marrone e non mi sembrava neppure troppo disperata, come uno si sarebbe anche potuto con facilità immaginare. Probabilmente il dio delle farfalle deve essere un dio molto potente.

Dopo aver constatato che avanti, a destra, a sinistra, sopra e sotto di uscite proprio non ce n’erano, finì per posarsi graziosamente sopra allo specchio che avevo di fronte. Per prendere tempo, suppongo. Evidentemente per certi suoi motivi personali, aveva escluso di poter semplicemente ritornare da dove era appena venuta.

Non sempre lo faccio, ma quella volta mi venne di riflettere a fondo:”Questa da questo buco da sola non ne esce. E se ne esce, chissà tra quanto.”

Poi successe tutto molto spontaneamente. Finito quello che stavo facendo, mi alzai e mi ricomposi. La presi mentre era ancora in meditazione con il suo dio sopra allo specchio. La strinsi deciso ma delicato direttamente tra due dita, tra il pollice e l’indice destro, se volete proprio saperlo. Alla storia che le farfalle non si prendono con le dita, altrimenti poi non volano più, non ci ho mai creduto, almeno non in casi d’emergenza, come questo.

Fiero, con una mia missione da compiere, attraversai l’ingresso ed il soggiorno in pompa magna, quasi marciando. Lei non si ribellava del resto e mi sembrava addirittura fiduciosa, che accadesse pure, ciò che sarebbe dovuto accadere. La finestra era già aperta. La lanciai fuori alitandole coraggio e lei naturalmente volò, come mi ero convinto che avrebbe sicuramente fatto. Questa volta avevo riflettuto proprio bene a fondo.

Se ne raccontano in giro ancora oggi di gran belle storie. C’è tanta disinformazione dappertutto attorno.

Incontro di letteratura spontanea presso l’Istituto Italiano di Cultra di Monaco di Baviera, 11 settembre 2009

(2009-4 pag 39)

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