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Categoria: Salute
Pubblicato Lunedì, 06 Dicembre 2010 10:46

L’allattamento al seno

La superiorità del metodo naturale

Die Natur hat die frischen Mutter bestens ausgerüstet: DIe Muttermilch ist die beste mögliche Nährung.

Francesco Spanò

L’allattamento al seno rappresenta la modalità di alimentazione ottimale per il neonato fin dai primi giorni di vita e per un periodo che può andare dai 3-6 mesi fino ad un anno. In alcuni contesti, tale periodo si protrae anche fino ai due anni, con notevoli benefici per la mamma ed il bambino, non soltanto sul piano fisico. Il latte materno contiene tutto ciò di cui il bambino ha bisogno, è facilmente digeribile e ben tollerato a livello intestinale.
Contiene calcio, proteine e zucchero nella giusta proporzione. Contiene inoltre gli anticorpi, che proteggono il neonato da raffreddore, tosse, infezioni polmonari e gastrointestinali, etc.
I bimbi allattati al seno vanno anche meno facilmente incontro a stitichezza, allergie, tendenza ad ingrassare. Il latte è sempre disponibile, alla giusta temperatura e si adatta alle mutevoli necessità del bambino. Tutto ciò è ancora più importante se il bimbo è nato prematuro. Da non dimenticare che la suzione stessa è uno stimolo alla produzione lattea.

ALCUNI COSTITUENTI DEL LATTE

Zuccheri: hanno un ruolo importante nell’indurre la maturazione intestinale e la crescita della flora batterica: azioni che, riducendo i problemi digestivi e regolarizzando le evacuazioni, si traducono in un maggior benessere del bambino.

Grassi: sono fondamentali per lo sviluppo del sistema nervoso e degli organi di senso, in particolare dell’occhio e dell’orecchio.

Proteine: la componente proteica, straordinariamente complessa, fornisce non soltanto materiale energetico, ma anche enzimi e difese immunitarie aggiuntive (in particolare anticorpi).

LA MONTATA LATTEA:

Per i primi giorni dopo il parto la mammella produce colostro, un liquido giallastro contenente anticorpi e sostanze nutritive. Dopo circa 3-4 giorni inizia la produzione di latte (montata lattea). Questo è un fenomeno imponente e può qualche volta risultare doloroso. È caratterizzato da un particolare turgore delle mammelle accompagnato da congestione, aumento della temperatura locale, senso di fastidiosa tensione. Superata la fase iniziale, che in genere dura circa 24-48 ore, se il neonato esercita regolarmente la suzione, i sintomi clinici della montata lattea regrediscono e la secrezione mammaria si mantiene senza causare particolari disturbi. I ritmi, all’inizio, possono risultare un po’ capricciosi. Col tempo le poppate si regolarizzano.


COME ALLATTARE:

Prima di ogni poppata, lavare bene sia le mammelle che le mani quindi:

trovare una posizione comoda e rilassata (sedute o sdraiate su un fianco)

sorreggere il bambino con un braccio lungo il suo dorso, in modo che la testina si posizioni nella piega del braccio della mamma in corrispondenza del gomito

allineare il suo nasino con il capezzolo, sostenendo il seno nel cavo della mano libera

porgere il capezzolo in modo tale che anche buona parte dell’areola mammaria (la zona più scura che lo circonda) venga introdotta in bocca e sia a contatto del palato

il capezzolo dovrebbe sfiorare semplicemente le labbra e non premerle, altrimenti il bambino non aprirà la bocca

comprimere leggermente il seno poco sopra l´areola, fra indice e medio o fra indice e pollice (in modo da far protrudere maggiormente il capezzolo e contemporaneamente allontanare il corpo mammario dal naso del neonato)

Terminata la poppata, mantenere il bambino in posizione verticale per qualche minuto, per favorire l’eventuale ruttino. Il rigurgito di piccole quantità di latte non deve destare preoccupazione. Lavare e asciugare i capezzoli dopo ogni poppata.

2008-2 pg 31


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