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I "Giramondo della vita" sulla rotta Italia - Germania

Di corsa nei cinque continenti per aiutare le persone meno fortunate

Seit 18 Jahren sind Volontäre des „Nucleo Operativo di Protezione Civile Logistica dei Trapianti“ überall auf  der Welt unterwegs,  um menschliche Organe für Transplantationen auszuliefern. Ihr Kampf ist ein Wettlauf gegen die Zeit. Bei Menschen, die am Flughafen in Frankfurt oder auf den  Straßen von München, Ulm oder Dresden  mit einen kleinem weißen Kühlschrank herumlaufen, handelt es sich nicht etwa  um Italiener, die wie üblich zu spät dran sind, sondern eventuell um Personen, die gerade ein Leben retten. Ein Interview mit dem Direktor der toskanischen Organisation, Massimo Pieraccini.

Nadia Fondelli

Firenze, 3 novembre 2011.
Quando parliamo d’Italia, ma soprattutto di Toscana nel mondo, è facile farsi venire alla mente esempi virtuosi nel nome dell’arte e anche dell’imprenditoria. Da secoli il genio toscano è stato esportato con il nome di personaggi leggendari. Partendo da lontano, come non citare Dante Alighieri, Giovanni Boccaccio, Giotto da Bondone, Filippo Brunelleschi, Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti? Oppure Gucci, Roberto Cavalli ed Ermanno Scervino, per rimanere all’imprenditoria della moda. Il saper fare italiano è però all’avanguardia anche in altri settori poco

noti, dove tante persone operano sottotraccia e in assoluto anonimato. Parlando d’Italia e Germania come non pensare, ad esempio, ai tanti emigranti che si sono fatti strada

nell’imprenditoria e nella ristorazione esportando il meglio del “made in Italy”? Ma, fra i tanti "anonimi" italiani di Germania, vogliamo parlarvi questa volta dei “pendolari della vita”: volontari altamente specializzati che dall’Italia viaggiano quasi quotidianamente in Germania per far sì che la grande generosità dei tedeschi porti la vita a persone meno fortunate.

Il Nucleo Operativo di Protezione Civile Logistica dei Trapianti è un’organizzazione di volontariato italiana specializzata nel trasporto internazionale di cellule staminali e midollo osseo “salvavita” per trapianti. Probabile che anche a qualcuno di voi sia capitato d’incontrare negli aeroporti, nelle stazioni, sui tram e nelle strade tedesche delle persone accompagnate solo da un piccolo frigorifero bianco rigido con su scritto “run world wide… for life”. Ecco, quelle persone sono i volontari di questa speciale organizzazione e quel frigorifero contiene il prezioso carico salvavita che dai centri di donazione tedeschi raggiungono la destinazione finale (in Italia, Francia, Spagna, etc…) dove quelle cellule verranno infuse a pazienti che in esse hanno l’unica ancora di salvezza possibile. Berlino, Monaco, Francoforte, Ulm, Münster, Hannover, Colonia, Dresda, Heidelberg: queste alcune delle città in cui li potrete incontrare. Queste alcune delle città in cui la cultura della generosità tedesca in campo sanitario si esprime al meglio grazie a centri prelievi all’avanguardia. Un'eccellenza italiana che si sposa alla generosità del popolo tedesco, primo in Europa per cultura della donazione di cellule staminali e midollo osseo.
Per sapere chi sono e cosa fanno questi “giramondo della vita” abbiamo deciso d’incontrare Massimo Pieraccini che di questa associazione è stato il fondatore diciotto anni fa e che ricopre oggi la carica di direttore.

Nadia Fondelli (NF): Dottor Pieraccini, quando è iniziato il vostro lavoro e come le è nata l’idea?
Massimo Pieraccini (MP): Era il caldo agosto fiorentino del 1993, in un'epoca in cui il trapianto di organi usciva dalla fase pionieristica per diventare una pratica abbastanza diffusa, quando compresi che la logistica in quest’attività poteva essere basilare. Si parlava di trapianto d'organi solidi soprattutto, e, in quest'area d'intervento, il fattore tempo è fondamentale poichè gli organi una volta espiantati devono essere trapiantati molto velocemente.
Oggi, posso affermare con orgoglio che a tutt’oggi siamo gli unici in Europa ad essere “specialisti” nell’organizzare la logistica dei trapianti ed è per questo che siamo diventati anche un modello organizzativo di riferimento; a noi oggi guardano con ammirazione anche gli americani…

NF: Cogliamo allora l’occasione per parlare di trapianti…
MP: In Italia siamo indietro in questo settore soprattutto per motivi culturali e divulgativi, anche se essendo fiorentino, sono orgoglioso di dire che la mia regione, la Toscana, è leader in Italia per percentuale di donazioni. A livello europeo invece la nazione più virtuosa è la Spagna, seguita a brevissima distanza dalla Germania, dove la cultura e una divulgazione capillare e mirata hanno fatto sì che tantissimi siano i donatori tedeschi iscritti nella banca data mondiale delle cellule staminali e midollari, quelle in cui, tanto per intenderci, il prelievo viene effettuato da donatore vivente.

NF: Ci spieghi allora: tutti possono diventare donatori con un piccolo gesto di generosità?
MP: Direi di sì. È questo il mondo nuovo e ancora poco conosciuto delle cosiddette “cellule progenitrici”, ovvero quelle cellule che servono a riprodurre e rigenerare il sangue umano malato: cellule staminali e midollo osseo in primis; essenziali per chi è affetto da gravi patologie, quali ad esempio i tumori del sangue.
Tutti i cittadini del mondo, purché in buona salute e previa una serie di esami medici appositi, possono essere potenziali donatori; dopo questo screening possono essere inseriti nella banca mondiale dei donatori di midollo osseo e cellule staminali.
Vi ringrazio di avermi dato l’opportunità di spiegare perché è importante far conoscere a sempre più persone che esiste questa realtà, al fine di trovare nel mondo quanti più donatori possibili, dato che il livello di compatibilità, se non si è consanguinei fra donatore e ricevente, deve essere altissimo.
È un gesto bellissimo sapere che, con poche gocce del proprio sangue, possiamo salvare una persona; magari nel corso della vita non si viene mai chiamati, ma se questo succede, con un piccolo intervento possiamo contribuire a dare una speranza a una persona che abita magari all’altro capo del mondo…

NF: Operativamente come si svolge il vostro lavoro?
MP:Ogni ospedale gestisce direttamente i suoi potenziali candidati al trapianto e quindi il rapporto lo abbiamo direttamente con i singoli nosocomi. Sono loro che ci chiamano e che, dopo avere “selezionato” dalla banca dati il donatore più compatibile, ci chiedono di andare a recuperare le preziose cellule magari in Sudafrica, in Canada, in Cina, in Giappone, ad Hong Kong e molto spesso in Germania.
Per l’organizzazione di questo tipo di missioni abbiamo dei tempi relativamente più lunghi rispetto a quelli del trasporto di organi solidi, in cui tutto deve avvenire nel giro di pochissime ore, perché prima di un trapianto di cellule progenitrici è necessario sottoporre il paziente ad un’apposita e specifica terapia preparatoria che dura mediamente sette giorni. In questi giorni la nostra efficientissima sala operativa - basata anch’essa tutta sul volontariato - provvede a organizzare nel migliore dei modi il piano di viaggio scegliendo con attenzione per ogni singola destinazione il vettore più idoneo per ogni spostamento al fine di garantire la migliore efficienza in tempo e sicurezza.
Quando scatta il “giorno X” i nostri volontari con il loro famoso frigorifero rigido bianco partono in missione in ogni angolo del mondo. Per raggiungere la città in cui è il donatore, e poi quella in cui si trova il paziente, capita anche che viaggino per ore ed ore cambiando anche 7/8 aerei in un giorno! È fondamentale infatti che, dal momento in cui vengono prelevate, le cellule raggiungano la destinazione finale nel minor tempo possibile al fine di garantire l’integrità del maggior numero possibile di cellule raccolte.
Li incontrerete quindi spesso in Germania, magari correndo fra i vari terminal degli aeroporti o per prendere un tram al volo; corrono perché sanno che in quel frigorifero che trasportano hanno la possibilità di salvare una vita, e non perché sono i soliti italiani che vanno sempre di fretta…

NF: Dove possiamo incontrarvi soprattutto?
MP: Considerando che attualmente siamo il centro di riferimento per la logistica di 35 ospedali italiani e di 40 spagnoli, siamo un po’ in tutto il mondo, ma in Germania siamo “di casa” proprio perché, come dicevo prima, i tedeschi sono il popolo europeo più generoso. Potrete incontrarci per le vie di Berlino, Monaco, Francoforte, Ulm, Münster, Hannover, Colonia, Dresda, Heidelberg, Tubingen, tanto per dire le località dove sono i centri in cui più spesso andiamo a prendere le cellule, ma la Germania è tutta generosa!

NF: Chi sono i vostri volontari?
MP: Uomini e donne seri e preparati che vengono adeguatamente formati e supportati dalla nostra sala operativa in ogni fase della missione grazie ad uno speciale sistema di tracking che permette in ogni momento di localizzarli e sapere dove sono e come si sta svolgendo la loro missione; cosa questa fondamentale per eliminare possibili tempi morti in caso di ritardo nella consegna delle cellule o aereo.
Solo una regola per i nostri volontari: nessun dev’essere occupato nel settore sanitario e questo solo perché è meglio che ognuno tenga le proprie esperienze professionali fuori da quest’attività di volontariato.

INFO: www.nopc.it

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