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Categoria: Turismo
Pubblicato Giovedì, 17 Settembre 2020 07:41

L'Empolese Valdelsa apre i suoi scrigni

Nicoletta Curradi 

Firenze, 15 settembre 2020.
Il festival biennale di narrazioni popolari dal titolo "Ci sono sempre parole"  tenutosi nei giorni scorsi in Toscana a Certaldo, Gambassi Terme e nei musei del MuDEV, è stato l'occasione per una riscoperta del territorio. Direte: ma cos'è il MuDEV? Si tratta del Museo Diffuso Empolese Valdelsa che riunisce venti piccoli musei e undici comuni toscani e rappresenta una vera full immersion all’interno di un patrimonio culturale, di un territorio. La visita non si esaurisce all’interno del museo, ma anzi continua di fronte a un paesaggio inaspettato, tra le dolci colline fiorentine oppure a tavola, assaggiando un piatto tipico o un buon vino. Si ispira alla Via Francigena che attraversa buona parte della zona per proporre degli itinerari, dei "cammini" e trasformare il visitatore in "pellegrino" della cultura.

Un unico grande museo a cielo aperto che invita ad un turismo lento da praticare a piedi, in bicicletta, a cavallo ma anche in camper o in moto o con un'auto scoperta.
Borghi medievali, pievi romaniche, dimore storiche, ma anche tradizione di cibo e di vino: questo territorio offre le ricchezze della culla del Rinascimento che non finisce mai di sorprendere.

La seconda edizione del festival, ideato da Andrea Zanetti con Cinzia Compalati, ha messo al centro le narrazioni dei cittadini comuni nei musei del MuDE: i racconti dei cittadini sono stati selezionati in tutto il territorio e messi in scena con il supporto drammaturgico di attori professionisti.

Fa parte della manifestazioni l’esposizione d’arte contemporanea “Stoner. Landing pages” nella storica sede del Palazzo Pretorio che spicca alla fine di Via Boccaccio, la strada principale di Certaldo Alto, il monumento più importante del borgo. Si nota da lontano per la scalinata, la facciata in cotto e la grande quantità di stemmi prestigiosi. Risalente alla fine del XII secolo come dimora dei Conti Alberti, dal 1420 vi ha vissuto il Vicario di Firenze che, dalla loggetta sulle scale, poteva parlare al popolo riunito in basso. Depredato durante la Rivoluzione Francese, dalla fine del 1800 appartiene al Comune. È stato teatro della giustizia medievale con le sale di udienza, le stanze dei tormenti, la cappella, il carcere.

Accanto al Palazzo Pretorio  la Chiesa sconsacrata dei Santi Tommaso e Prospero conserva uno straordinario ciclo di affreschi di Benozzo Gozzoli. La chiesa è a unica navata con tetto a capanna, molto semplice. Gli affreschi si trovavano nel Tabernacolo dei Giustiziati, un piccolo edificio che si trova fuori dalle mura di Certaldo sulla via Francigena. L’opera è del 1465 circa ma solo nel 1957 è stata staccata dal Tabernacolo originario per essere ricostruita nella chiesa. 

Il Museo Casa di Boccaccio ospita al piano terra una grande sala con pannelli e un filmato che presentano la vita e le opere di Giovanni Boccaccio, celebre autore del Decamerone.

Al primo piano si trovano sia la biblioteca con le copie del Decamerone tradotte in tutte le lingue, compreso il vietnamita, sia la stanza con l'affresco di Pietro Benvenuti sopravvissuto ai bombardamenti del 1944.
Salendo al secondo piano si accede ad una loggia coperta da cui si può arrivare fino alla sommità della torre, parte integrante dell'edificio. 

Nella vicina chiesa dei Santi Jacopo e Filippo sono custodite le spoglie di Giovanni Boccaccio che a Certaldo nacque e passò quasi tutta la sua vita. Sotto la grande lapide in marmo bianca in realtà non ci sono le spoglie del letterato che si trovano un po’ più in là, sotto una piccola mattonella bianca. La chiesa ospita anche le spoglie della beata Giulia, patrona di Certaldo. Da notare una Madonna della Neve attribuita a Giovanni della Robbia e alla sua scuola e il Crocifisso di Petrognano del 1240, grande scultura in legno di autore ignoto. Si tratta di un Crocifisso “triumphans” in cui Gesù ha gli occhi spalancati in segno di trionfo sulla morte. 

Da Certaldo a Gambassi Terme la distanza è breve, solo 10 km. Ed ecco spiccare nel paesaggio verdeggiante la sagoma della duecentesca pieve di Santa Maria Assunta a Chianni, Si trova nel comune di Gambassi Terme,ed è una delle tappe della Via Francigena ricordate dall’arcivescovo Sigerico nel suo storico itinerario di ritorno da Roma (990-994). Di belle forme romanico-pisane e lucchesi, con una originale facciata di arenaria gialla, la pieve presenta un interno a tre navate divise da colonne con capitelli a figurazioni simboliche, tutti diversi tra loro. Si può ammirare nel transetto una copia secentesca, attribuita a Francesco Curradi, della più famosa Pala di Gambassi di Andrea del Sarto, conservata nella Galleria Palatina a Firenze.

E fra due anni altre bellezze toscane saranno svelate dal MuDEV con una, nuova edizione del festival delle narrazioni... 

Info: www.museiempolesevaldelsa.it

Nicoletta Curradi 

 

 

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