Dettagli
Categoria: Turismo
Pubblicato Mercoledì, 08 Dicembre 2010 15:36

Da Palermo a Milano ed ora anche oltre

Intervista a Vincenzo Conticello, titolare dell’Antica Focacceria San Francesco

In August haben wir in Palermo Vincenzo Conticello getroffen. Erbe einer der ältesten Dynastien der palermitanischen Gastronomie, Conticello hat uns seine Pläne verraten, in den nächsten Jahren circa hundert „Antiche Focaccerie“ auf der ganzen Welt zu eröffnen, auch in München. Es handelt sich um ein Plan, der den Ziel hat, die gesunde und ehrliche sizilianische Kultur zu exportieren, und eine Weltkette von 100%-igen italienischen Restaurants zu schaffen.

Gianfranco Caccamo

In un caldo pomeriggio di metà agosto abbiamo incontrato nella suggestiva piazza San Francesco d’Assisi di Palermo Vincenzo Conticello, uno dei titolari dell’Antica Focacceria San Francesco, per farci raccontare i progetti futuri: primo in ordine di tempo, e sulla scia del successo già ottenuto nei mesi scorsi, l’apertura di un nuovo locale nel cuore del capoluogo lombardo previsto per il giorno 15 novembre.

 

INTERVenti (IV): L’inverno scorso siete arrivati a Milano. Come siete stati accolti?

 

Vincenzo Conticello (VC): A febbraio abbiamo fatto il nostro debutto nella città lombarda che ha dato un ottimo e immediato risultato protrattosi in tutti i mesi successivi. Un successo determinato non solo dalla continua frequentazione dei siciliani, in particolare dei palermitani, residenti in Lombardia – che ci hanno subito considerato loro punto di riferimento e d’incontro a Milano – ma anche dalla buona accoglienza dei non siciliani che si sono avvicinati volentieri alle nostre proposte e ai nostri gusti. Per cui hanno sostituito magari un carpaccio di vitello con uno di pesce spada o di tonno, un risotto alla milanese con gli “anelletti” al forno (alla palermitana), una lasagna con la pasta “alla norma”. Tornando ai siciliani, abbiamo avuto anche la soddisfazione di essere stati chiamati da alcuni genitori, i cui figli risiedono a Milano, che ci hanno detto: “finalmente i nostri figli possono venire da voi a Milano a levarsi lo sfizio di mangiare il “pane ca’ meusa” (pane con la milza)”.

IV: A giugno la sede in Brera ha però chiuso. Avete altri progetti su Milano?

VC: Questa prima esperienza per noi è stata il punto di partenza per capire se valesse la pena di intraprendere il cammino da soli e andare con le nostre gambe, senza l’aiuto di nessuno. Quindi abbiamo cercato un luogo tutto nostro, che vanti un concept con l’idea di rispecchiare fedelmente gli elementi tipici della piazza in cui ci troviamo. L’Antica Focacceria San Francesco oggi è formata dalla sede storica ricca di tradizioni, dove la gente può mangiare seduta ad un banco o ai tavolini di marmo, da una gelateria, e da un negozio di artigianato; il tutto intorno a questa splendida piazza, dominata dalla facciata gotica della basilica. Anche a Milano, nella nuova sede che sarà inaugurata appunto il 15 novembre in via San Paolo n.15 (a due passi dal Duomo) avremo una zona con i tavolini di marmo all’ingresso, il “tavolo dell’amicizia” (un grande tavolo dove persone che non si conoscono possono mangiare tutti insieme e parlare) e un bel bancone dove si può mangiare. Al piano inferiore ci saranno due sale: una nella quale si potrà cenare ed essere serviti al tavolo e l’altra dove, oltre a cenare, si potrà anche fare un po’ di conversazione; anche lì ci sarà infatti un “tavolo dell’amicizia” dove saranno serviti vini di un certo livello, con i sommelier che proporranno un percorso enogastronomico. Ci sarà anche la possibilità di fumarsi il sigaro e la pipa, in un’area dedicata ai fumatori. Non potrà mancare un bookshop con una serie di titoli selezionati, non solo sulla Sicilia e su tutto ciò che è mediterraneo, ma anche sul design italiano, la cucina, la geografia e l’arte.

 

IV: Quindi non solo luogo per mangiare…

VC: Sì certo! Ci sarà anche uno shop che, come è stato allestito qui, avrà uno spazio dedicato ai sei produttori/artigiani migliori della Sicilia, veri artisti che verranno ad esporre le loro opere d’arte. Proporremo anche oggetti di design italiano. Ai libri e all’artigianato/design si affiancheranno i prodotti gastronomici dell’Antica Focacceria San Francesco, da comprare e portare a casa: una serie di prodotti a marchio nostro, con le salse realizzate da noi e con ingredienti selezionati da vari produttori siciliani. Ad esempio, si potrà trovare l’offerta, da parte di due produttori siciliani, di due tipi di olio d’oliva, un Biancolilla e un Nocella del Belice della zona di Agrigento e della zona di Trapani: uno per il pesce e per le pietanze delicate e uno per i gusti forti e robusti. Per la pasta invece abbiamo scelto un pastificio locale, che produce pasta di altissimo livello. Proporremo sette tipologie di paste, nel formato da 200 grammi, oltre che da 1 chilo, insieme alla nostre salse e a un dvd che spieghi come preparare il tutto. È un modo per dare la possibilità a chiunque di diventare cuoco: per cui: “diamo la pasta, la salsa con tutti gli ingredienti - per es. l’”anciova” (acciuga salata) e la “muddica atterrata” (pangrattato e abbrustolito) - e tu cliente poi te la puoi fare a casa come preferisci”.

 

IV: Un modo originale per diffondere la cultura e la cucina siciliana…

VC: Certamente! Inoltre, nei 900 mq che compongono il locale avranno luogo varie iniziative, anche perché attorno ai due tavoli dell’amicizia daremo vita a diverse attività culturali. Quindi, oltre al classico aperitivo, affiancheremo i cena-forum, ovvero serate in cui, partendo da un argomento, si darà vita a piacevoli conversazioni. Naturalmente cercheremo di evitare temi “caldi” come la politica o il gioco del calcio, per evitare “sciarre” (zuffe, risse). Tutto il resto diventerà pretesto per argomentare: presentazioni di libri ed altri eventi, culturali e non. Già abbiamo in programma di organizzare una bella festa per l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata, una ricorrenza molto sentita qui in Sicilia. A Milano hanno Sant’Ambrogio, che cade il 7 dicembre, e noi l’8 abbiamo la Madonna, per cui a quei giorni per cui focalizzeremo la nostra attenzione su quei giorni come si fa qui a Palermo. Addirittura, vorrei installare uno schermo che possa trasmettere in diretta l’uscita dell’Immacolata dalla chiesa che abbiamo in questa piazza. Una processione storica, con un’antica statua portata da cento persone. Tra l’altro, tradizione vuole che la maniera in cui la statua esce ed entra dalla chiesa possa essere o no di buon auspicio per l’anno che verrà.

 

IV: E dopo Milano avete in programma altre aperture?

VC: Il nostro programma è portare in tutto il mondo questo concept. Prevediamo di aprire una sede a Roma immediatamente dopo Milano, intorno al 1° di dicembre. Nella capitale saremo in una zona centralissima, con ben 70 tavolini all’aperto in uno spazio grande come questo di Palermo: sarà un bel ristorante in una zona prestigiosa. La tappa successiva, sembrerà strano, ma sarà a Manama, capitale del Bahrein in Medio Oriente. Lì abbiamo già individuato il luogo, e l’apertura è prevista per la fine di gennaio. A seguire, New York, dove, se tutto va bene, apriremo a marzo; seguiranno Bruxelles e Madrid. Queste sono le città in cui abbiamo intenzione di avviare il nostro progetto. Otto città (compresa la sede storica), otto basi, che ci consentiranno di creare in un secondo momento un network internazionale che copra tutte le aree del mondo, eccetto l’Australia e l’Africa, in cui pensiamo di arrivare successivamente. Ci tengo a precisare che questo nostro progetto sarà realizzato insieme ad un partner finanziario, un istituto bancario, un fondo di investimenti, con capitale misto nord-europeo e italiano, che investe su progetti e scommette su aziende come la nostra. Un progetto che ha lo scopo di dar vita ad un’azienda nel campo della ristorazione affermata capillarmente in tutto il globo e totalmente “made in Italy”. Oggi nel mondo, infatti, ci sono catene di ristoranti, come Sbarro, Mamma Mia e Pizza Napoli, che hanno solo il nome italiano ma sono tutte di proprietà straniera. La nostra idea è creare una rete di punti di ristoro di qualità, e infatti avremo anche l’appoggio del Ministero delle Politiche Agricole: perché marchio italiano significa 100% di prodotti italiani.

 

IV: E come personale?

VC: Almeno lo chef e il direttore di ogni ristorante dovranno essere italiani. Non importa di quale parte d’Italia, l’importante che conoscano la cucina e la cultura siculo-palermitana, e che abbiano fatto un training presso la nostra sede storica. Infatti noi ci proponiamo di formare tutte le figure professionali con una preparazione che viene svolta in parte qui a Palermo, e in parte sul luogo di apertura.

 

IV: Tornando alle aperture, comprenderanno anche la Germania?

VC: Certamente! Prevediamo di aprire in quattro città tedesche: Berlino, Monaco di Baviera, Amburgo e Francoforte. Sono le città in cui abbiamo la certezza che il nostro prodotto andrà benissimo. Il pubblico tedesco ci ha già promosso tutte le volte che siamo stati lì per delle manifestazioni, e il flusso della clientela, l’accoglienza dei nostri prodotti è stata altissima. In più, il popolo tedesco è molto sensibile agli aspetti sociali, quindi al nostro impegno contro la mafia, tant’è che abbiamo avuto riscontro in tanti articoli sui quotidiani, sulle riviste e servizi in tv. Riteniamo quindi di poter avere successo anche in Germania; inoltre, dalla sede di Berlino, pensiamo di espanderci anche in Austria, Repubblica Ceca, Polonia, ovvero la fascia dell’Europa Nord orientale.

 

IV: Qual è la tempistica di queste aperture?

VC: Ci siamo prefissati che le prime sette sedi principali saranno aperte in tre anni, quindi entro il 2012. Dopodiché, entro il 2013, sarà la volta di Hong Kong, Tokyo e Berlino. Da ognuna di queste sedi principali si apriranno otto filiali: in totale arriveremo a un centinaio di Antiche Focaccerie San Francesco sparse per il mondo!

 

IV: Un progetto che mira quindi a esportare con orgoglio la cultura sana della Sicilia onesta. E un modo per affrontare con maggiore forza la lotta contro la mafia e di superare tutte le difficoltà…

VC: Sì! Vogliamo portare il nostro nome con orgoglio fuori dalla nostra Isola, riprendere un progetto industriale che era iniziato prima della vicenda delle estorsioni di cui siamo stati vittime. Perché nel 2005 eravamo già pronti all’espansione, ma mentre a maggio si parlava di questi progetti, a luglio andavamo sotto la scure della Mafia, quindi siamo stati costretti a bloccare tutto. Un danno che nessuno ci ripagherà mai! Perché, per quanto si dica che lo Stato italiano è pronto a ricompensare gli imprenditori che hanno subito danni, questi, se sono di tipo fisico, te li ripagano senza nessun problema; quando invece il danno è legato al mancato sviluppo delle attività, l’Italia non è assolutamente organizzata, neanche per quantificare il vero danno, e questo è triste. Anche perché, se da un lato si chiede a noi di denunciare le estorsioni, dall’altra parte non c’è un appropriato sistema di supporto a chi denuncia. Anche dal punto di vista della tutela, chi, come me, è sotto protezione da parte dello Stato - con i carabinieri che lo seguono, la macchina blindata e cose simili – si rende conto che, di fatto, non si hanno mezzi adeguati a supportare tale attività. Le forze dell’ordine hanno un problema di personale, quindi molto spesso chi si occupa della mia incolumità fa turni di 18/19 ore di lavoro consecutive, e allora che succede? Come fa un uomo alle 18esima ora ad essere sveglio, pronto a reagire in caso di aggressione? Non può, e la Mafia lo sa bene: questo è l’aspetto più angosciante del vivere sotto scorta, ma ciò nonostante andiamo avanti!

Non può e la Mafia lo sa bene. Questo è l’aspetto un po’ triste della tutela, ma ciò nonostante andiamo avanti!

2009-4 pg16

 


Joomla Plugin
Cookies make it easier for us to provide you with our services. With the usage of our services you permit us to use cookies.
More information Ok Decline