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Un ready made naturale

Visita alla mostra dell'artista messicano Abraham Cruzvillegas 

Raffaele Gatta

Monaco, 24 aprile 2014.
In queste settimane si può visitare alla “Haus der Kunst” (Casa dell’Arte ndr) di Monaco la mostra personale di Abraham Cruzvillegas dal titolo “The Autoconstrucción Suites”, visitabile ancora fino al 25 maggio.

 

L'artista messicano porta avanti dal 2007 il suo lavoro di tipo concettuale su oggetti trovati in natura e in particolare nel suo ambiente nativo, Città del Messico. La mostra alla “Haus der Kunst” di fatto propone una serie di oggetti e installazioni, un assemblaggio-pastiche che potrebbe richiamare chiaramente i codici concettuali del ready made di Marcel Duchamp, sebbene l’opera di Cruzvillegas possa essere maggiormente ascrivibile al ready made di tipo rettificato (ovvero l'oggetto viene scelto e  modificato dall'artista). È il caso di Cruzvillegas che mutua gli oggetti dall’ambiente naturale apportando modificazioni nelle ricostruzioni e creando cosi nuove forme.

Elementi fondamentali per l'artista sono stati la sua città di origine, Ajusco, e il suo ambiente popolare dove le costruzioni e le case dell’intera comunità erano realizzate in modo abusivo utilizzando materiali del luogo. L'esperienza dell'abusivismo edilizio e di costruzioni venute su per volontà di singole famiglie dà titolo alla mostra: autocostruzioni. In questo elemento di tipo formativo possiamo trovare la personalizzazione artistica di Cruzvillegas la quale fa sì che la sua opera prenda le distanze dal ready made in generale. Vi è ovvero una costruzione e una collocazione - intima - degli oggetti, a differenza del ready made, una ricostruzione materiale del suo ambiente nativo. Alcuni elementi dell'opera di Cruzvillegas possono essere rintracciabili anche attraverso il movimento artistico italiano dell’Arte Povera a metà degli Anni sessanta, ma sono somiglianze più di tipo formale e materiale. Il movimento di Arte Povera in realtà nacque come risposta e come critica al movimento di arte tradizionale dell’epoca o come volontà di una codificazione degli elementi strutturali originari della società. Dunque, sebbene Cruzvillegas ponga al centro della sua opera elementi formali rintracciabili già in altri movimenti artistici, egli crea intorno a sé le distanze per una concezione artistica autonoma.

Dal 2005 al 2012 l'artista ebbe modo di girare e conoscere molti altri Paesi nel mondo e da questa esperienza attinse nuovi materiali da aggiungere ai suoi oggetti in una continua estensione della materia dal suo villaggio al mondo. Una rappresentazione del Messico nei suoi elementi primordiali: elementi di una storia del Messico che con il cambiamento politico e culturale ha visto, nel tempo, cambiare le proprie radici contadine e umane a favore di politiche neoliberali. Un viaggio nella memoria di oggetti e materia del vero Messico, sembra essere la risposta di quest’artista che pone al centro del mondo il suo villaggio, i suoi ricordi, i suoi odori.

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