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Luigi Pericle, personaggio del panorama artistico e intellettuale da riscoprire

Eine Ausstellung in London und ein Buch in Mailand, um die Forschung und das Denken des Schweizer Künstlers neu zu entdecken

Nicoletta Curradi

Firenze, 16 novembre 2022.
Il percorso di riscoperta di Luigi Pericle è iniziato di recente con una mostra all’Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra che si è aperta il 14 settembre e chiuderà i battenti il prossimo 18 dicembre. 
La mostra è un’occasione unica per ammirare alcuni dei capolavori dell’artista-filosofo e riscoprire definitivamente la sua pittura densa di rimandi e contaminazioni, orientata al segno totemico ed esaltata da un immaginario simbolico quasi mistico, fra i più suggestivi del dopoguerra.
(Info: www.estorickcollection.com)

Luigi Pericle, il cui vero nome era Pericle Luigi Giovannetti, è tornato, si può dire, a Londra dove era stato protagonista di varie esposizioni negli anni Sessanta. Infatti, aveva esposto presso la Arthur Tooth & Sons di Londra nel 1962 e nel 1965. Nello stesso anno alcuni musei britannici avevano ospitato una sua mostra itinerante: a York, Newcastle, Kingston upon Hull, Bristol, Cardiff e Leicester. In seguito al periodo britannico.
Pericle si era ritirato dalla mondanità, vivendo alle pendici del Monte Verità fino alla scomparsa avvenuta nel 2001. Poi erano calate su di lui le ombre dell’oblio, che oggi vengono rimosse con energia da Andrea e Greta Biasca-Caroni, che nel 2016 hanno acquistato la villetta appartenuta a Pericle e fondato l’omonimo archivio per valorizzare e promuovere la sua figura d’artista e di intellettuale. 

Conosciamo più a fondo questo uomo eclettico, protagonista della pittura europea del secondo Novecento, che ora viene riscoperto.  Giovannetti è stato un pittore, un illustratore, un letterato e un intellettuale a tutto tondo, subendo l’influenza della teosofia e delle dottrine esoteriche, inserendosi nel dibattito culturale che era scaturito da queste tendenze. 

Di origini italiane, era nato a Basilea nel 1916 e aveva iniziato il suo lavoro da disegnatore realizzando materiali per la rivista Punch. Nel 1951 pubblicò il suo primo libro, “Das betrunkene Eichhorn” (lo scoiattolo ubriaco, ndr) firmato Pericle Giovannetti per la casa editrice Vineta Verlag. Nel 1952 realizzò un libro per ragazzi e nel 1953 creò Max la marmotta, personaggio protagonista di Max, un fumetto senza testo non solo per bambini che lo rese celebre in Europa, Usa e Giappone. Come illustratore firmò i propri fumetti Giovannetti o Pericle Giovannetti su giornali quali Washington Post e Herald Tribune. I libri con le avventure di Max e di altri personaggi sono stati ristampati a più riprese in Germania, Francia e Regno Unito. Ma poi Pericle, all’apice della sua carriera artistica nel 1965, decise di trasferirsi in eremitaggio insieme alla moglie Orsolina ad Ascona in Svizzera, alle pendici del Monte Verità, dove passò gli ultimi anni immerso nei suoi studi filosofici e nella realizzazione di opere dai forti contenuti simbolici ed esoterici.

 La mostra che “riconduce” Pericle a Londra porta alla luce la recuperata fortuna critica che il suo personaggio sta avendo negli ultimi anni, a partire dalla mostra tenutasi alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia nel 2019. 

La riscoperta dell’artista prosegue con la recente presentazione presso il Centro Svizzero a Milano del libro "Luigi Pericle. Il Maestro ritrovato", edito da Nino Aragno.
Il volume, pubblicato in italiano e inglese, è una raccolta di saggi di storici e critici dell’arte, filosofi, artisti e accademici di tradizione ermetica. È sicuramente lo studio più completo e aggiornato di un personaggio a lungo dimenticato che oggi viene riportato alla luce grazie ad un grande progetto di recupero critico e filologico. (Info: www.periodicodaily.com)

Luigi Pericle seppe costruire in maniera originale una sintesi di cultura e sapienza poliglotta, unendo insieme letteratura, arti visive, religioni ed esoterismo.
In pittura intraprese un nuovo percorso verso l’astrattismo informale e originali tecniche sperimentali, impegnandosi in una profonda ricerca su forme, colori, materia e segni legati alle discipline che amava come astrologia, misticismo, teosofia, alchimia e filosofie orientali. Per tutta la vita Pericle inseguì il sogno di una sintesi universale dei saperi.
(Info: www.periodicodaily.com) 

La sua casa è rimasta in totale abbandono per 15 anni, ma oggi ci permette di conoscere un corpus di quasi quattro mila opere inedite come tele, chine, un vivace carteggio con intellettuali dell’epoca, una ricca biblioteca e un romanzo inedito dal titolo “Bis ans Ende der Zeiten” (Fino alla fine dei tempi ndr).

L’associazione no profit Archivio Luigi Pericle, nata nel 2019, si occupa del lavoro di studio, restauro, conservazione, catalogazione e valorizzazione del patrimonio artistico che Pericle ci ha lasciato. (Info: www.cercarte.it)

 

 

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