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Incontri ed emozioni ad Ottobre Africano

Il festival interculturale di Parma è giunto alla nona edizione

Nicht nur wegen des Verdi-Festivals oder der "Occupy"-Demonstrationen ist Parma im Blickpunkt der Medien. Auch diesen Herbst hat das interkulturelle Festival "Ottobre Africano" das Publikum begeistert. Nur der Wille, die Kreativität und das Talent des internationalen Organisationsteams haben das Festival auch in der neunten Ausgabe so erfolgreich werden lassen. Der Fernsehsender Rai 2 berichtete gleich mehrmals live.  

Daniela Ghidini

Parma, 20 novembre 2011.
Si è conclusa da poche settimane la IX edizione di “Ottobre Africano”, festival di cultura e arte africana organizzato con successo a Parma da un’équipe ormai ben collaudata, coordinata da Cleophas Adrien Dioma, direttore artistico. La manifestazione ha avuto luogo dal 4 al 29 ottobre, una vera maratona di incontri, pochissimi i giorni di pausa, moltissimi invece quelli con più di un evento. Un programma ricchissimo e vario a interpretazione di un’idea di cultura che abbraccia quasi ogni ambito di espressione umana, dunque conferenze e convegni, presentazioni di libri,

mostre di vario genere, proiezioni di film e documentari, spettacoli teatrali come anche serate di musica e balli, concerti, cene, eventi per adulti e bambini, il tutto distribuito in diversi quartieri sia della città che fuori.

Tra le varie conferenze ha avuto luogo, nella biblioteca del Monastero di San Giovanni, anche il convegno annuale della REDANI (Rete della Diaspora Africana Nera in Italia http://www.redani.org/), con una serie di workshop durante la mattina seguiti da una conferenza pomeridiana dal titolo: “Quale democrazia per quale sviluppo in Africa Nera?”.
Alla conferenza è intervenuto Elikia M’Bokolo, scrittore e storico di origine congolese operante all’ École des hautes études en sciences sociales di Parigi, che ha sottolineato il nesso – a suo parere troppo spesso minimizzato nei dibattiti – tra il binomio democrazia-sviluppo e la dimensione storico-culturale di un popolo. L’intervento del sociologo Aly Baba Faye ha portato a riflettere sull’importanza della rivoluzione tecnologica e del mercato globale, distinguendo anche tra due livelli di democrazia, sostanziale e funzionale. Durante l’intervento conclusivo della conferenza, moderata da Esoh Elamé e seguita da un interessante dibattito col pubblico, la dottoressa Susanne Mbyke Diku ha posto l’accento invece sulla questione femminile, sulla donna africana un tempo custode di tutte le conoscenze relative alle erbe e radici curative (dunque con un ruolo sociale fondamentale e riconosciuto) e sulle sue difficoltà di oggi a recuperare un ruolo adeguato, comunque necessario per lo sviluppo di ogni Paese africano, essendo femminile circa la metà della popolazione totale del continente.

Numerosi e interessantissimi i libri presentati: tra questi desideriamo ricordare “Babel Hotel – Vite migranti nel condominio più controverso d’Italia”, a cura di Ramona Parenzan.
Una tesi di laurea in sociologia della multiculturalità porta la curatrice all’Hotel Hause di Porto Recanati, un gigantesco complesso a forma di croce, un alveare di 480 appartamenti, snobbato dalla maggioranza dei recanatesi e apprezzato invece, anche grazie agli affitti relativamente modesti, da tanti migranti. Le storie narrate dai suoi abitanti (che nei mesi estivi arrivano anche a tremila) sono state di ispirazione a scrittori, mediatori interculturali, esperti e musicisti interpellati dalla creativa laureanda per la produzione di diverse composizioni narrative, poetiche o musicali raccolte in "Babel Hotel".

Tante anche le mostre, per lo più fotografiche, come quella relativa al simpatico concorso “Mostra FotogrAfrica – fotografa la tua Africa” tutto dedicato agli internauti appassionati del festival: più di duemila sono infatti i fans che lo seguono sulla piattaforma sociale Facebook, grazie ad una pagina puntualmente attualizzata sui vari appuntamenti.

L’organizzazione in generale è molto esatta, puntuale, giusto il quarto d’ora accademico di ritardo è tollerato… un festival africano per temi e contenuti, rigoroso per le sue modalità, per la programmazione lineare, completamente lontano dai clichés più diffusi sull’africa genialmente caotica e sensuale.
Tutto questo va particolarmente lodato visto che, secondo le affermazioni del direttore artistico del festival, è stata, questa, forse l’edizione più difficile di tutte.

Un festival della città e per la città non poteva in effetti non risentire della situazione delicata in cui versa da mesi l’amministrazione comunale parmigiana, che dopo un’estate caratterizzata dalla costante attività di protesta degli “indignados”, ha visto il primo cittadino costretto - proprio a metà ottobre - ad abbandonare il municipio. Vignali, sindaco dal 2007, lascia le casse comunali con un buco di 600 milioni di euro, una situazione che Mario Ciclosi, commissario straordinario nominato in tempo record, cercherà di sanare a partire dal prossimo dicembre. Il Comune è stato, fin dalle prime edizioni, lo sponsor più importante del festival: un sostegno solo formale?
”…In questo momento così particolare sul piano politico, (…) non avere la curiosità, non guardare, non partecipare a quello che fanno gli ʽaltriʼ è pericoloso per la democrazia. Il dibattito con Viorica Melchior, giornalista rumena in Italia da più di venti anni, Karim Metref, scrittore-giornalista algerino anche lui da più di venti anni in Italia, Maksim Cristan, scrittore-cantante-poeta croato e Cleophas Adrien Dioma, giornalista-poeta del Burkina Faso, è stato “bello” ma soprattutto importante per i punti di vista di ciascuno di loro, le divergenze e/o convergenze nella maniera di vedere e concepire la democrazia a casa loro e qui in Italia, le proposte…”, si legge tra i post della bacheca di Ottobre Africano su Facebook.

Impegnati su altri fronti sono dunque loro, i politici, i grandi assenti della manifestazione, generalmente invece molto ben frequentata, sia da parmigiani “dal sàs” (cioè di molte generazioni) o da quelli di recente adozione, un pubblico sempre interessato e desideroso di partecipare, non solo ʽalternativi’ e impegnati, anche tanta gente ʽnormale’.

Grazie forse anche alla conferenza di presentazione del programma, tenutasi il 29 settembre nella Sala Stampa della Camera dei Deputati a Roma, la risonanza del festival parmigiano non si è limitata alla città emiliana ma ha raggiunto tutta la penisola, e così anche la rete televisiva nazionale ha voluto darne notizia: a suggellare il successo di tutto il mese ci ha pensato allora Rai2, che il sei novembre scorso (proprio per l’Aid el Kebir, la festa musulmana dell’agnello) si è collegata più volte con l’Africa di Parma all’interno del contenitore domenicale “Quelli che il calcio…”

Tempo per gli organizzatori di godersi un meritato riposo? Non si direbbe proprio: “Strascichi di Ottobre”, serata di musica e poesia, festeggia la prima domenica di avvento per finanziare già la prossima edizione…

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