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- Categoria: Gastronomia
- Pubblicato Venerdì, 09 Luglio 2021 15:28
Golden View, un ristorante esclusivo accanto al Ponte Vecchio, un nuovo progetto ne potenzia mission e prestigio
Ein atemberaubender Blick auf die Ponte Vecchio, die Uffizien und den Arno ist die Gewinnerkarte des Golden View, aber nicht nur. ..
Firenze, 8 luglio 2021.
Uno spazio destinato alla ristorazione non deve basarsi soltanto sulle pietanze e sulla mise en place. È il racconto della posizione solida, della centralità e della prospettiva; per unire, pensare e sognare nello stesso modo in cui i suoi proprietari pensano e sognano. Per il Golden View, realtà fiorentina di proprietà di Tommaso Grasso, se ne è fatto interprete l’architetto Nicola Maggiaioli (MIARCA Architecture), coniugando l’effetto scenografico e “golden” del panorama con la preziosità della semplice eleganza, che fa dialogare le forme con lo stile del locale.
I 650 metri quadrati sono stati riorganizzati con l’obiettivo di valorizzare sia la luce provenientedalle sponde dell’Arno, sia la funzione di ogni ambiente e dunque del ruolo di ciascun professionista del gusto partecipe di questa avventura culinaria iniziata ormai vent’anni fa.
Già sulla soglia, il ristorante mostra la sua matericità e la sua territorialità: con un gioco di sovrapposizione di volumi semplici, spesse lastre di marmo di Carrara e tavolati di legno di ulivo sostengono vista e bancone per tutta la lunghezza del vano di passaggio, circa dieci metri di parquet di rovere coperti da tavolini e piccole sedute da sfruttare per una piacevole sosta o per un aperitivo. Ogni materiale ha l’obiettivo di affermare la specificità del luogo e dunque la riconoscibilità del brand, legato alla tradizione gastronomica toscana e al complesso rituale di preparazione e meticolosa scelta degli ingredienti che si porta dietro. Da notare le finiture: le piastrelle LUME della collezione Il CROGIOLO di MARAZZI o il piano nero sul retro del banco rivestito con la raffinata IN-SIDE di LAMINAM ispirata alle pietre naturali, che richiama l’artigianato. I pilastri segnano la divisione delle varie aree di competenza: al barman per primo spetta accogliere i clienti in entrata, invitando anche quelli occasionali a sostare su comodi sgabelli imbottiti. Qui il marmo e il legno s‘invertono, e l’ulivo massello caratterizza il frontale del banco. La dimensione artigianale è la componente basilare di tutto il progetto, che trova conferma nei preziosi complementi d’arredo, come il lampadario personalizzato all’ingresso realizzato dalla bottega fiorentina IL BRONZETTO, che ha creato anche l’insegna del Golden View su progetto del designer Gonzalo Sanchez: lettere di ottone bagnato nell’oro. Sanchez ha curato la grafica coordinata del brand dal logo al menù.
All’estrosità dell’area bar, il resto dei locali risponde con uno stile più composto e monocromatico. Il bianco con nuance fumo, per il quale sono state utilizzate varie
declinazioni della collezione pensata da PIERO LISSONI per KERAKOLL DESIGN HOUSE, diventa il colore predominante che attira lo sguardo e amplia gli spazi.
Tutto spicca, dalla pescheria con i prodotti ittici dei nostri mari, la ricca vetrina di eccellenze gastronomiche provenienti dalla Francia ai paesi del Nord; la pasticceria e i panificati, la selezione di vini con oltre ottomila etichette scelte dal proprietario insieme al Wine Hunter Paolo Miano, che completano l’esperienza gourmet proposta dallo chef Paolo Secci. Per il pesce è stata progettata una nuova struttura refrigerante a vista, anche dalla strada in grado di gestire temperature e umidità specifiche.
L‘unicità del locale sta nella straordinaria vista sull’Arno e sul Ponte Vecchio, che sembra quasi si possa toccare con mano.
Pur conservando l’originale impostazione, con tre sale collegate tra loro, il nuovo progetto ha valorizzato la "golden view" che dà nome e identità al luogo rimuovendo tutti gli elementi murari o di arredo che erano di ostacolo e non permettevano di vederla dall’entrata principale in Via de’ Bardi.
Certo, l'architettura, il design e il panorama hanno la loro importanza per la vista e per il comfort, ma al Golden View si viene anche e soprattutto per soddisfare il palato. Quindi, dopo aver scelto un'adeguata posizione , si può procedere all'ordinazione. Il tavolino d'angolo, a un tiro di schioppo dal Ponte Vecchio è sicuramente il più affascinante, ma non sarà facile trovarlo libero.
La cucina dello chef Paolo Secci si fonda sulla costante ricerca di sapori freschi e genuini, sulla scelta oculata di materie prime di eccellenza assoluta selezionate con criteri etici, e sull’equilibrio tra semplicità ed estrema raffinatezza dei piatti. Il menù segue sempre la stagionalità.
Il perfetto mix tra innovazione e tradizione sorprende i sensi e garantisce un’elevata esperienza culinaria, senza stravaganze poco sostenibili o abbinamenti eccentrici.
Grande attenzione viene dedicata al pane per cui sono utilizzate farine biologiche di grano 100% Italiano e lievito madre.
Golden View, un'esperienza veramente ...d'oro da non perdere .