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La sorprendente ricchezza dei Lidi ravennati

An der Küste von Ravenna gibt es viele Möglichkeiten zur Erholung: Strände, Natur, Sport, Kunst, Kultur. 

Nicoletta Curradi

Firenze, 31 Maggio 2022.
Nel raggio di pochi chilometri ai Lidi Ravennati si può vivere una molteplicità di ambienti: dagli attrezzatissimi stabilimenti alle spiagge incontaminate e silenziose, dalle pinete alle aree archeologiche, dai parchi ai centri benessere. I Lidi ravennati sono località balneari lungo la costa ravennate: a partire da sud Lido di Savio, Lido di Classe, Lido di Dante, Lido Adriano, Punta Marina Terme, Marina di Ravenna, Porto Corsini, Marina Romea, Casalborsetti, ognuno con caratteristiche ben definite. 

Chi ama l'eleganza, l'ambiente raffinato e ogni comfort sceglie Marina Romea: porto, maneggio, impianti sportivi e viali alberati. Nel 2022 si è disputata qui con successo la seconda edizione del Ravenna Cross Triathlon. Gli amanti della tranquillità scelgono Porto Corsini, piccolo e tranquillo borgo con una diga di due chilometri e mezzo, prediletta da pescatori alla lenza, ciclisti e podisti. Per i giovani senza dubbio sono indicati Marina di Ravenna e Lido di Traiano. Marina di Ravenna è dinamica e di tendenza, con locali e stabilimenti balneari che richiamano tantissimi giovani. Ambiente altrettanto giovanile a Lido Adriano con moderni stabilimenti balneari, attrezzature sportive, giochi d'acqua, piscine. Lido di Traiano è anche meta per molti giovani che amano l'arte, con corsi estivi di arte del mosaico. Per la vacanza familiare è adatta Punta Marina, con un ambiente sereno e accogliente con molti servizi. Per gli amanti degli ambienti naturali, ancora immuni dall'eccessiva urbanizzazione, Lido di Dante è un'oasi di pace per campeggiatori vicino alla zona archeologica di Classe, l’antico porto della capitale. Per gli sportivi è perfetta Casalborsetti, caratteristico centro rivierasco, con porto e maneggio, impianti sportivi e sentieri tra i pini che portano alla spiaggia più ampia di tutta la costa ravennate.

Al Lido di Spina si respira l'arte del XX secolo  visitando la casa-museo Remo Brindisi che rappresenta un manifesto dell'integrazione delle arti – architettura, scultura, pittura, design -, dell'integrazione tra arte e vita e di un approccio libero e democratico all'arte.
Dopo la scomparsa dell'artista, il museo e l'intero patrimonio in esso conservato sono stati acquisiti dal Comune di Comacchio, per volontà testamentaria dello stesso Brindisi.
L'edificio è composto da un grande cilindro centrale che collega diversi i piani e gli spazi abitativi, quelli di studio e quelli espositivi, in una continua compenetrazione. La raccolta, in cui sono pure inserite opere dello stesso Brindisi, comprende circa duemila esemplari e documenta molte delle principali correnti artistiche del Novecento a livello internazionale, con una particolare attenzione alla Milano degli anni '50-'70.
Sono particolari il graffito di Lucio Fontana,  che misura  sei metri per quattro, poi le sculture di Arturo Martini, di Gino Marotta, di Giò Pomodoro, la parete con scrittura cancellata di Emilio Isgrò.
Nella collezione del museo figurano, tra i maestri del primo Novecento, Medardo Rosso, Alberto Savinio, Mario Sironi, Felice Carena, Tullio Crali, Giacomo Balla, Arturo Martini, Fausto Melotti, Filippo De Pisis e molti altri.
Il secondo Novecento è rappresentato da esponenti di importanti correnti come lo Spazialismo e il Movimento Nucleare, del Movimento internazionale Zero e del Gruppo Azimuth, dell'arte cinetica e programmata, Nouveau Réalisme e Pop.
Info:www.podeltatourism.it

Non si può lasciare Ravenna senza aver visitato la stupenda basilica di Sant'Apollinare in Classe, la più grandiosa basilica ravennate, costruita tra il 535 e il 538 d.C. Il suo toponimo deriva dal latino Classis, flotta, perché nelle vicinanze dell’attuale località di Classe, in epoca romana, vi era un porto che ospitava la seconda flotta permanente della marina militare dell’impero romano. Fu dedicata a Sant’Apollinare, primo vescovo di Ravenna, le cui spoglie riposano qui.
La Basilica è  universalmente conosciuta per i suoi mosaici realizzati a partire dal VI secolo.
ll catino absidale  e l’arco trionfale ospitano una delle più vaste superfici musive che siano giunte a noi dall’antichità.
La decorazione del catino absidale è  una rappresentazione della Trasfigurazione di Gesù, tema  strettamente legato alla lotta all’arianesimo, poiché ribadisce la natura divina di Gesù Cristo, negata dalla dottrina ariana. Nella parte inferiore del catino absidale si onora la figura di Sant’Apollinare in atteggiamento orante, tra due schiere di agnelli, mentre sullo sfondo si estende un ampio prato decorato da vegetazione e animali.
Nel XV secolo Sigismondo Malatesta spogliò la chiesa dei marmi che rivestivano le pareti delle navate per utilizzarli nella costruzione del Tempio malatestiano di San Francesco a Rimini.
La Basilica di Sant’Apollinare in Classe, patrimonio dell’Unesco dal 1996, fa parte del Parco Archeologico di Classe, insieme al Museo Classis Ravenna e all’Antico Porto di Classe. Info:www.classisravenna.it



 

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